La revisione dei veicoli è uno degli appuntamenti più importanti per garantire la sicurezza sulle strade italiane, ma oggi a preoccupare non sono solo le scadenze per gli automobilisti, quanto la confusione che sta travolgendo le officine autorizzate.

Dal 16 giugno è infatti in vigore il nuovo Registro Unico Nazionale degli ispettori, introdotto con l’intento di razionalizzare e uniformare il sistema di controllo. Tuttavia, l’entrata in vigore della normativa ha lasciato dietro di sé più dubbi che certezze, generando malumori tra gli operatori del settore.

A Verona sono circa 200 le officine autorizzate che ogni giorno eseguono revisioni su migliaia di veicoli, offrendo un servizio essenziale alla collettività. Ma ora, a causa di indicazioni frammentarie e requisiti poco chiari, queste imprese si trovano in seria difficoltà.

La nuova normativa ha modificato i criteri di validità degli attestati di aggiornamento per gli ispettori, creando un cortocircuito normativo: molti operatori, convinti di essere in regola fino al 2028, si vedono ora costretti a rinnovare la propria abilitazione entro l’agosto 2025. Alcuni addirittura si ritrovano con attestati improvvisamente considerati scaduti, non per omissione, ma per effetto di un repentino cambio di rotta delle autorità competenti.

Ancora più paradossale è il fatto che, in numerosi casi, agli ispettori venga richiesto di ripetere corsi identici a quelli già svolti, senza che i programmi formativi siano stati aggiornati alla luce delle nuove disposizioni.

A farsi portavoce del disagio delle officine è Luca Luppi, presidente di Casartigiani Verona, che lancia un appello accorato: “Le nostre officine non possono lavorare nell’incertezza. Le regole devono essere chiare, concrete e applicabili. È inaccettabile che le imprese rispettino una normativa e si ritrovino penalizzate per un successivo cambio di impostazione, senza adeguato preavviso. Servono indicazioni ufficiali subito.”

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L’associazione invita tutte le imprese del settore a restare aggiornate e vigili, perché il rischio non riguarda solo l’operatività delle officine, ma anche la regolarità delle revisioni e, di conseguenza, la sicurezza stradale dei cittadini.