Il Comune di Mozzecane ha scelto di agire concretamente per limitare l’impatto economico dell’aumento della TARI, la tassa sui rifiuti, a carico dei cittadini. Nonostante il piano economico-finanziario per il 2025 preveda un incremento medio del 12% – in seguito all’aumento dei costi di gestione del servizio rifiuti – l’Amministrazione ha deciso di destinare 80mila euro dell’avanzo di amministrazione per ridurre sensibilmente l’aggravio sulle utenze domestiche e non domestiche.

Ogni anno, la definizione del costo del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani avviene sulla base delle disposizioni fissate da ARERA, l’Autorità nazionale di regolazione per energia, reti e ambiente. Il piano tiene conto di vari elementi: i costi del gestore per raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento, quelli sostenuti direttamente dal Comune e quelli deliberati dal Consiglio di Bacino Verona Nord, autorità locale di riferimento.

Nel 2025, ARERA ha stabilito un tetto massimo del 9,6% all’aumento delle tariffe. Tuttavia, per Mozzecane, i costi effettivi avrebbero determinato un rincaro superiore, pari al 12%. L’Amministrazione, per evitare un impatto eccessivo sulle famiglie, ha quindi deciso di intervenire con fondi propri.

«Al fine di sostenere le famiglie e alleggerire il peso economico della tassa – ha spiegato il sindaco Mauro Martelli – abbiamo deciso di utilizzare risorse comunali per calmierare l’aumento. In questo modo, la TARI rimarrà sostanzialmente invariata rispetto al 2024».

Il risultato è tangibile: una famiglia tipo composta da tre persone che abita in un’abitazione di 150 metri quadrati subirà un aumento di soli 6 euro rispetto all’anno precedente, a fronte dei 30 euro previsti senza l’intervento comunale.

Sottolinea l’assessore ai tributi Alberto Bindella: «Nonostante le difficoltà di bilancio, siamo riusciti a individuare una soluzione responsabile che ha consentito di proteggere i cittadini da un incremento significativo della tassa, senza compromettere le altre voci di spesa o le attività in corso sul territorio».

L’adeguamento tariffario si inserisce in un contesto più ampio, segnato dall’introduzione della nuova Tariffa Unica Regionale, che comporterà un aumento dei costi per lo smaltimento del rifiuto secco non recuperabile in discarica.

«Siamo consapevoli – ha concluso Martelli – che i costi di gestione potranno continuare a salire nei prossimi anni. Per questo ci impegniamo a monitorare con attenzione i conti comunali e a valutare ogni possibile intervento per contenere gli impatti economici, mantenendo alta la qualità del servizio e tutelando al contempo le famiglie».