(Angelo Paratico) Un antico cimitero cristiano e una chiesa del V secolo nella città di Taiba, in Cisgiordania, sono stati vandalizzati da coloni ebrei, secondo quanto riportato martedì dal Independent Catholic News, citando una dichiarazione rilasciata dai sacerdoti della comunità.

Nella loro dichiarazione, i sacerdoti delle chiese dell’ultima città cristiana esistente nella Cisgiordania, padre Dawood Khoury, padre Jacques-Noble Abed e padre Bishara Fawaz, hanno espresso preoccupazione e condannato la “grave serie di attacchi sistematici” da parte degli israeliani contro il territorio e i luoghi sacri della città.

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I sacerdoti hanno scritto che gli attacchi minacciano la sicurezza della città, oltre a “mirare a minare la dignità dei suoi abitanti cristiani e a manomettere il loro patrimonio storico e religioso”.

I sacerdoti di Taiba, che conta circa 1400 abitanti, hanno riferito che i coloni hanno attaccato la loro città ogni giorno e hanno continuato a lasciare pascolare il bestiame nei campi privati della città senza alcun deterrente legale o di sicurezza, danneggiando la principale fonte di sostentamento della cittadina.

La nostra fonte è il Jerusalem Post, al di sopra di ogni sospetto di antisemitismo.

Taiba è l’ultima città palestinese a maggioranza cristiana in Cisgiordania, con radici che risalgono a duemila anni fa.  E questi attacchi hanno qualcosa di profetico, perché secondo i Vangeli, Gesù, dopo la risurrezione di Lazzaro, si ritirò con i suoi discepoli in questa cittadina e, infatti, Giovanni scrive: “Da quel giorno in poi (i farisei ) hanno preso la decisione di ucciderlo. Gesù non camminava più in pubblico tra gli ebrei. Se ne andò in una regione vicino al deserto, in una città chiamata Aphram, ed era lì che abitavano lui e i suoi discepoli.” Ciò è accaduto durante i primi giorni di Nissan probabilmente intorno all’anno 30. A 1995 anni di distanza di nuovo i seguaci di Cristo devono subire gli attacchi di membri della comunità israelitica.

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Gesù si ritirò su una collina rocciosa che era situata 8   km da Taiba verso il Giordano, per fortificare il suo spirito, pregare, digiunare ed esporsi alla tentazione. Ecco perché questa collina rocciosa è conosciuta come Qarantal, dalla radice latina “Quarenta” (quaranta), che allude ai quaranta giorni che Gesù digiunò. Secondo l’evangelista, Taybeh/Aphram è il luogo isolato in cui Gesù ha trovato la quiete necessaria per preparare sé stesso e i suoi discepoli al proprio grande sacrificio.

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Oggi, hanno scritto i sacerdoti, gli abitanti del paese rischiano l’espulsione a causa degli attacchi contro ai luoghi sacri e alla popolazione. I sacerdoti hanno inviato un appello alla comunità cristiana. Speriamo molto che il Papa intervenga chiedendo al governo israeliano di proteggere la popolazione locale dalle prepotenze dei coloni.