(o.a.) Continua l’approvazione della stampa internazionale più autorevole nei confronti di Giorgia Meloni.
Dopo la copertina della più famosa rivista americana ‘Time’ è ora la volta del britannico The Times che le dedica un editoriale. “Schietta” e “Grintosa”, “la prima leader italiana eletta da decenni a fare una figura seria sulla scena internazionale”, che gode di una “popolarità interna” senza precedenti in Italia e unica in Europa.

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Riferisce The Times che l’Italia è piena di “gru e impalcature” in paesi che fino a poco tempo fa “sembravano destinati allo spopolamento e al declino”. E continua: “i treni sono puntuali e puliti” e l’Italia “spende solo l’8,4% del reddito nazionale per la sanità (noi spendiamo un terzo in più) e ottiene risultati migliori”;  “gli italiani sono ora più ricchi dei britannici. E vivono anche più a lungo. Milano, capitale commerciale del Paese, e la Lombardia, la sua regione prosperano, con le Olimpiadi invernali di febbraio che offrono ulteriore stimolo e visibilità”.

Giorgia Meloni 21
Giorgia Meloni

E aggiunge che “soldi e persone si stanno trasferendo in Italia. Un regime fiscale leggero alletta i super-ricchi”; “l’ultima indagine del Fmi sull’economia italiana ne elogia la disciplina fiscale; non un punto di forza tradizionale”; “ogni immobile adibito a locazione turistica ora espone pubblicamente il proprio codice fiscale Cin, introdotto a gennaio, che rende gli affitti turistici visibili al Fisco”; “se la sua coalizione, ben affiatata, manterrà la rotta fino alle elezioni del dicembre 2027, avrà guidato il governo più longevo della storia italiana (che è già al quinto posto). In un Paese in cui la politica era un tempo una scelta tra pagliacci imbroglioni e tecnocrati inariditi, la sua schiettezza e la sua grintosa storia di fondo sono ben accette. Nessun altro leader di un grande Paese in Europa può eguagliare la sua popolarità interna”.

Brava la Meloni. Ma in politica interna ci vuole più coraggio

Che si condivida o meno l’operato della Meloni e la sua linea politica fa piacere che grazie a lei l’Italia goda di una buona immagine in uno dei paesi più potenti ed influenti del mondo.
Il giudizio è sicuramente influenzato anche dalle scelte di politica estera che lei ha fatto, sempre in linea con quelle anglo-americane, anche se non propriamente coincidenti con l’interesse nazionale.
Ma, si sa, la sovranità dell’Italia non è più totale dal 1945, e quindi lo si può comprendere.
E’ sulle scelte di politica interna, lì dove ai nostri potenti alleati non interessa di mettere il becco, che dovrebbe avere più coraggio.

Sulla sicurezza interna, per esempio. La gente non è mai stata così insicura, ma il governo è timido, non dà mano libera alla Polizia e ai Carabinieri, non ne cambia le regole d’ingaggio.

Sull’immigrazione aveva promesso che sarebbe stata bloccata, ma anche qui manca di coraggio e teme di andare allo scontro con la magistratura o con l’Europa.

E sulla sanità, anche se gli inglesi la vedono messa meglio della loro, la Meloni si è limitata ad aggiustare i conti con l’inflazione e con gli aumenti dei costi, ma il rapporto spesa-Pil è ancora sotto la media europea. Ma soprattutto non vuol prendere atto che allo stato attuale non si riesce più a dare tutto a tutti ed e necessaria una riforma.
Insomma, brava la Meloni. Ma un po’ più di coraggio non guasta.