La Lazio ha rifilato 4 gol ad un Verona che perde meritatamente una gara contro un avversaria tecnicamente e tatticamente superiore. Non è una tragedia. E’ la 2ª partita del campionato e Zanetti è stato costretto a mettere in campo un aggregato di persone sconosciute tra loro all’80%, che non parlano la stessa lingua e che ancora non sono in condizione atletica. Ciò non toglie che, pur con tutte le attenuanti del caso, la figura fatta all’Olimpico sia stata imbarazzante. Errori su errori, distrazioni, passaggi frettolosi e alla cieca, ingenuità , diciamolo pure, una grinta che non è certo quella di chi sia deve salvare.

La Lazio surclassa il Verona con lavori in corso

Qualche responsabilità ce l’ha anche Montipò, almeno in una delle reti subite, quando è uscito dalla porta per andare a farfalle. Nella generale debacle ancora una volta Giovane ha fatto vedere una verve che in futuro potrà essere utile alla squadra, visto che tira in porta da tutte le posizioni. Buona anche la prestazione e di Serdar, sempre il migliore in campo. E’ lui ad aver avuto una delle 2 occasioni per fare il gol della bandiera. L’altro è stato Bernede, che ha preso un palo, preferito dall’allenatore a Niasse dopo le ultime evanescenti prestazioni di quest’ultimo.

Perso per perso, Zanetti ha messo in campo tutti i nuovo acquisti. troppo presto per esprimere un giudizio. L’unica cosa che si può dire è che la squadra dev’essere completamente ristrutturata e riorganizzata. Se poi verrà dalla Roma Baldanzi ne avrà tutto da guadagnare il livello tecnico. Ma non può essere una sola persona a risolvere i problemi del Verona. Primo fra tutti quello dell’identità. Perché quella scesa in campo contro la Lazio più che una squadra è parsa un’aggregazione casuale di giocatori che poi sono trovati ad avere per caso la stessa maglia.