L‘Università di Verona ha scoperto una nuova proprietà del kiwi che potrebbe rivoluzionare non solo il settore agricolo, ma anche il benessere psicologico. Una ricerca, finanziata dalla Regione Veneto, ha rivelato che il frutto contiene un composto naturale, l’acido chinico, che agisce come un potenziale antidepressivo.
Il team di ricercatori ha scoperto che questa molecola è in grado di attraversare la barriera emato-encefalica e di raggiungere il cervello, dove aumenta i livelli di serotonina, un neurotrasmettitore chiave per l’umore. I risultati, già brevettati, aprono la strada a nuove applicazioni: l’inclusione del kiwi in diete mirate a supporto di terapie e lo sviluppo di integratori alimentari specifici.

L’assessore all’Agricoltura, Federico Caner, ha evidenziato l’importanza di questa scoperta, non solo per la ricerca scientifica, ma anche per l’economia locale. Il Veneto, leader nella produzione di kiwi con oltre 2.700 ettari coltivati, di cui la maggior parte a Verona, potrebbe trarre enormi benefici da questa innovazione. Nel 2024 la raccolta ha superato le 44 mila tonnellate, un aumento del 35,9% rispetto all’anno precedente.
La ricerca ha origini lontane: già nel 2013, uno studio precedente aveva identificato sostanze inattese nel kiwi. Ora la scoperta si consolida e valorizza l’eccellenza dell’Università di Verona, riconosciuta anche dalla classifica Censis. “Un kiwi veneto non è più solo un frutto,” ha commentato Caner, “ma un investimento per il futuro del nostro territorio e delle persone.”
