«A parte il trend positivo in tutt’Italia – osserva Flavio Tosi, coordinatore regionale di Forza Italia oltre che eurodeputato- a Verona faremo un risultato eccezionale perché abbiamo una lista fortissima, formata da tutti amministratori, quindi candidati legati al territorio, e per di più scelti secondo il criterio che nella lista sia rappresentata tutta la provincia».

Parte da queste due constatazioni la previsione dell’ex-sindaco di Verona sui risultati delle prossime elezioni regionali del 23 e 24 novembre. Parlando di numeri azzarda a prevedere per Forza Italia una percentuale del 12%. Ma per tutta la regione, perché per Verona, dove ricorda il suo partito alle ultime europee aveva superato l11%, si aspetta, anzi è certo di un risultato di gran lunga migliore.

«Se fino a qualche anno fa – ricorda- la gente votava ‘di pancia’ questo o quel candidato, oggi non è più così. La situazione generale e l’incertezza del futuro hanno fatto sì che adesso l’elettore preferisca orientare il suo voto su persone cmpetenti e con esperienza. Ed è proprio questo che offriamo: sindaci, assessori e consiglieri comunali che sanno che cosa vuol dire amministrare e gestire il territorio».

tosi e tajani

Forza Italia vuole l’assessorato alla Sanità

Ma l’impegno di Tosi nella competizione regionale ha anche un coinvolgimento personale dato che è capolista in tutte le province. Scontato che sarà anche il più votato. E come tale avrà anche voce in capitolo per chiedere un assessorato, che Tajani ha già richiesto proprio per lui, data la sua esperienza tra il 2005 e il 2007 alla guida della sanità veneta. Esperienza che Tosi non esclude di poter ripetere, dato il buon ricordo che aveva lasciato.

Ovviamente è ancora tutto nell’ambito delle possibilità. Com’è probabile che Fratelli d’Italia, come partito largamente maggioritario chieda 5 assessorati su 10. Dipenderà poi dai numeri che raggiungeranno i singoli partiti. Ma se la sanità dovesse toccare a FI Tosi non si tirerebbe indietro e già parla di quello che sarebbe il suo impegno: abbattere le liste d’attesa, sviluppare la medicina territoriale e in genere sburocratizzare il più possibile, perché la lentezza amministrativa disincentiva gli investimenti.