Proseguono di pari passo con le condizioni delle strade veronesi (tra buche, asfalto e strisce) le costanti segnalazioni dei nostri lettori sulle criticità della circolazione che mettono a rischio sia le auto che i pedoni, ma soprattutto biciclette, moto e ciclomotori. Come già fatto qualche mese fa con la compilation fotografica sulle buche (a questo link) – ora peggiorate per le piogge e il freddo – proseguiamo pubblicando le informazioni che ci vengono trasmesse. Qui abbiamo sintetizzato due dettagliate lettere che descrivono la potenziale pericolosità nei confronti di veicoli e pedoni.
In Corso Venezia strisce ormai quasi invisibili
“Avvicinandosi al centro città provenendo da San Michele Extra, in prossimità di Porta Vescovo e Via Torbido la segnaletica orizzontale per vati tratti è assente oppure degradata al punto di non essere quasi visibile”, è la prima notizia che ci è arrivata. “Poco dopo la rotonda del supermercato Lidl le strisce scompaiono per un lungo pezzo per una distanza considerevole, fin quasi al semaforo all’intersezione tra Via Torbido e Via Bassetti. La quantità di auto, autobus, autocarri e motocicli che percorrono quel tratto di strada in ambo i sensi è enorme. Il percorso a quattro corsie e alta densità di traffico richiede costante responsabilità per non mettere a rischio l’incolumità dei conducenti”, sottolinea il lettore.
Pedoni a rischio salendo a Ponte S. Francesco
Ancora più articolata la nota arrivata su un attraversamento pedonale a rischio, collocato in via dell’Autiere, proprio all’inizio di Ponte San Francesco venendo dal complesso incrocio semaforico in cui confluiscono Via Faccio, Via Basso Acquar e via del Fante oltre al traffico che scende dal ponte arrivando da Lungadige Galtarossa. Il lettore puntualizza che “i pedoni rischiano la vita attraversando su strisce che di bianco ormai hanno poco o nulla, mentre la velocità delle auto non appare quasi mai nei limiti, tranne nelle ore di punta quando invece il traffico è spesso bloccato”.
L’attraversamento pedonale richiede già molta prudenza di giorno, come nelle foto di questa pagina scattate ieri, quindi in periodo abbastanza tranquillo. Ma è di sera che la situazione diventa veramente critica. Il lettore descrive le cautele necessarie, come agitare il telefono con la luce accesa perché dalle auto si possano vedere i pedoni. Ma data anche l’illuminazione scarsa del luogo, non sempre basta: il rischio cresce nella corsia di destra, dove addirittura qualche automobilista accelera malgrado la segnalazione fai da te. “Solo se un’auto in transito si ferma, come prevedono il Codice della Strada e il buon senso, si può iniziare ad attraversare con la massima prudenza”.
Le strade col pericolo di essere investiti
“Nella corsia a fianco, sempre salendo verso il ponte, chi arriva – da Via Faccio o Via Basso Acquar – sta sulla sinistra e quindi, anche se rispetta i limiti, curvando a destra ha una ridotta visibilità che nasconde fino all’ultimo gli eventuali pedoni che stanno attraversando, così come i pedoni non possono vedere l’auto in arrivo se non sporgendosi oltre l’auto che si è fermata nella prima corsia”, prosegue il racconto. ” E anche in quel caso si rischia di essere investiti”.


Arrivati al centro della strada i pedoni devono prestare attenzione alle due corsie con le auto in arrivo dal ponte in direzione Via Faccio o Via Basso Acquar. Per sicurezza il lettore-pedone si ferma sull’isola, “allungandosi” oltre il cofano di un’auto ferma, per ritrarsi di scatto perché sta arrivando una vettura a velocità ragguardevole. “Forse voleva prendere il verde, oppure viene il dubbio che stesse ignorando la presenza del passaggio pedonale”, è la riflessione dopo lo scampato pericolo. “E per fortuna c’era da sporgersi oltre un’auto: provate a pensare cosa vuol dire spingersi con la testa nel traffico se state davanti a un furgone!”
Per descrivere ancora meglio la situazione, il nostro lettore aggiunge che “circa tre metri prima dell’attraversamento pedonale-ciclabile ci sono dei segnali verticali ma non illuminati, e comunque troppo vicini al passaggio per permettere a un guidatore, seppur attento, di vedere il segnale e rallentare. Inoltre le lampade stradali non illuminano più di tanto l’area”. Per non parlare”, è l’aggravante, “dello stato in cui versa la vernice delle strisce pedonali, un problema comune alla maggior parte delle vie di Verona”.
L’esperto: vernici di qualità e da diluire poco
Il lettore riassume quindi quanto sia pericoloso “un attraversamento pedonale su una strada a quattro corsie, altamente trafficata, senza una corretta segnaletica luminosa da posizionare ben prima dei tre metri scarsi attuali, un semaforo pedonale e una forte illuminazione dall’alto”. In conclusione, non senza una certa animosità, cita un esperto di vernici secondo il quale bisogna investire su prodotti di qualità e non risparmiare esagerando con la diluizione, in modo che la durata (e quindi la sicurezza) non ne risentano.
Ma queste stesse informazioni, che ha avuto la cortesia di inviarci per poter avvisare i cittadini, le ha inoltrate anche al Comune di Verona, alla Polizia Municipale e alla Prefettura. Siamo quindi certi che grazie a questi dettagli le autorità, che devono vigilare sulla circolazione a due o quattro ruote, faranno del loro meglio per proteggere anche noi fragili bipedi, considerando che i pedoni sono i soggetti più a rischio di incidente stradale, come conferma l’Osservatorio di ASAPS (a questo link).

