(di Stefano Tenedini) Fatturato e occupazione in recupero oltre i livelli record del 2019, una quota di investimenti stabile, un centro ricerche per l’innovazione e la sostenibilità, oltre a un costante presidio dell’emergenza sanitaria con tanto di centro vaccinazioni in azienda aperto anche alla popolazione del territorio. Sono i dati di Aermec, la multinazionale del condizionamento d’aria nata e cresciuta a Legnago ma oggi presente in tutto il mondo. Li ha elencati, con un sorriso che gli illumina gli occhi e buca la mascherina, il presidente Alessandro Riello incontrando nella sede di Bevilacqua i partner commerciali sia italiani che europei che si sono più distinti nella tenuta e nella ripresa dei mercati.

La consegna dei tradizionali premi Aermec d’Oro però è stata soprattutto l’occasione per tirare il fiato e guardare con sollievo, prudenza e “moderata soddisfazione” agli ultimi due anni. “Viviamo questo giorno come un momento di rinascita dopo due anni che sono stati psicologicamente devastanti”, spiega Riello. “Poter incontrare i nostri partner è davvero il modo giusto per riprendere un cammino che non si è mai veramente interrotto ma è stato turbato dall’impossibilità di lavorare insieme. Speriamo che la costante discesa della curva della pandemia sia il preludio per la ripartenza definitiva dell’attività e del contatto con i nostri collaboratori”.

Riello inizia il racconto dal 2019, anno che oggi sembra così distante ma che aveva segnato il record storico di Aermec con il fatturato a 269 milioni. Anche il 2020 era partito bene… ma poi è arrivato il lockdown. L’azienda se ne era salvata in parte, grazie a una produzione risultata strategica per le linee di prodotto destinate ai settori alimentare e sanitario. Nonostante il calo di attività, il giro d’affari del 2020 si è chiuso con un moderato -6% rispetto al 2019, a 253 milioni: un capolavoro di resilienza, di fronte alla flessione di tutta l’economia italiana.

Alessandro Riello
Alessandro Riello, presidente di Aermec
Aermec Premiazione partner 2021
Un momento delle premiazioni dei partner commerciali

E anche il 2021 si è rimesso in moto sotto buoni auspici, nonostante alcuni intoppi causati dal ritardo nella fornitura dei componenti e dai costi stellari della logistica e delle materie prime. Oggi, a due mesi dalla fine dell’anno, Aermec prevede un fatturato 2021 in crescita a 285 milioni, che permetterà di recuperare il -6% dell’anno scorso aggiungendoci un altro +6% rispetto al 2019. “Siamo soddisfatti, peccato solo che senza la pandemia avremmo potuto raggiungere i 300 milioni… ma l’obiettivo è solo rimandato”, commenta Riello. Ci sono altri aspetti positivi come la produzione interna, cui Aermec tiene molto perché ribadisce la volontà di rimanere un’azienda manifatturiera italiana: nel 2021 salirà a 192 milioni dopo un calo contenuto (del 3%) a 169 milioni l’anno scorso e i 175 dell’annata record 2019.

Equilibrio mantenuto anche tra il fatturato sviluppato in Italia e quello all’estero, oltre che per la qualità delle vendite senza subire contraccolpi dovuti a perdite sui crediti. L’azienda di Legnago, che è la “nave ammiraglia” di un gruppo in costante crescita, è nella fortunata condizione di poter investire in tecnologie e capitale umano senza ricorrere al credito: solo negli ultimi tre anni sono stati autofinanziati progetti e nuovi prodotti per 24 milioni. Bene anche l’occupazione: i dipendenti sono passati da 755 nel 2019 ai 780 di quest’anno, con 72 lavoratori a tempo determinato stabilizzati con n rapporto a tempo indeterminato (sono quasi 300 nel giro di 5-6 anni), un segnale di solidità, fiducia nel futuro e attenzione per i propri collaboratori.

Aermec simbolo scambio termico
Lo scambio termico, arte e simbolo
Aermec da sx Giordano Raffaella e Alessandro Riello
Il fondatore Giordano Riello, a sinistra, con i figli Raffaella e Alessandro

Nel momento in cui l’emergenza sanitaria fa meno paura, Alessandro Riello ha però voluto sottolineare lo sforzo compiuto fin dall’inizio con la collaborazione di tutti per contrastare la pandemia. Non solo Aermec è stata in Veneto una delle sole tre aziende a organizzare nella propria struttura un centro vaccinale dedicato ai dipendenti e aperto ai cittadini del territorio (oltre diecimila tra maggio e settembre), ma ancora oggi il gruppo distribuisce ai dipendenti 1500 mascherine al giorno e mantiene attivo un servizio di tamponi preventivi. Così può tenere sotto controllo eventuali focolai, che in effetti non si sono mai riscontrati, grazie a oltre 25 mila tamponi effettuati e a un rigoroso controllo dei sintomi.

Risultati economici e sanitari che Alessandro Riello ha illustrato con orgoglio, rivolgendosi ai partner commerciali (provenienti oltre che da tutta Italia anche da Svezia, Lituania, Grecia, Germania, Francia e Svizzera) per assicurare che “con la ritrovata serenità potremo ricominciare a muoverci sul territorio e a riprendere con slancio le nostre attività”. Ultimo obiettivo pronto a partire nel 2022 è il centro ricerche che Aermec ha creato per affidarlo a un gruppo di giovani ingegneri. Il loro compito, slegato dalla produzione e senza ansie di dover contribuire al fatturato, sarà girare per l’Italia e nel mondo a cercare e a raccogliere idee, valutarle e riportare in azienda le migliori proposte che potranno diventare prodotti innovativi. Perché, come rimarca spesso il fondatore Giordano Riello, 95 anni di energia, citando il vicentino Federico Faggin, creatore del primo microprocessore, “Dobbiamo sempre porci obiettivi impossibili, perché un giorno potrebbero diventare possibili”.