(Guido Cancellieri) Verona 13ª in Italia nel rapporto della Cgia di Mestre sul contributo dato dai comuni per contrastare l’evasione fiscale ed è 1ª nel Veneto.
Per questo ha ricevuto dallo stato come riconoscimento percentuale 32.905 euro. A livello nazionale è Milano a guidare la classifica delle amministrazioni collaborative nella caccia all’evasore con un contributo statale di 397.991 euro.
L’evasione presa in esame non riguarda solo l’Irpef, ma anche tutte le altre imposte, il lavoro nero e gli abusi edilizi.
Una ‘mancia’ per Verona
Poco più di 32 mila euro per Verona e poco meno di 400 mila euro per Milano, non sono niente rispetto al totale dell’evasione: una mancetta. Ma si deve anche considerare che non è il compito principale dei comuni quello di indagare sui contribuenti infedeli. Lo stesso vale per il lavoro nero. Diverso è invece il ruolo nel contrasto agli abusi edilizi dove i Comuni sono e devono essere protagonisti.
Stefania Zivelonghi, assessore alla sicurezza, esprime soddisfazione per il posizionamento di Verona che“conferma la bontà delle azioni messe in campo dall’Amministrazione per contrastare l’evasione fiscale nel territorio comunale, nel rispetto della normativa e dei cittadini e delle cittadine che pagano regolarmente le tasse” e sottolinea come Verona sia il Comune veneto più attento rispetto a questo fenomeno, segnalando all’Agenzia delle Entrate situazioni di infedeltà fiscale riguardanti l’Irpef, l’Ires, l’Iva, le imposte di registro/ipotecarie e catastali.

Un’attività che richiede l’impiego di risorse soprattutto in termini di personale e per il quale il Comune ha istituito, tra l’altro, un team in sinergia con la Polizia locale, l’Ufficio Tributi del Comune e la Guardia di Finanza.
In tale direzione va la task force istituita dal Comune proprio con la Polizia locale e e la Guardia di Finanza per controllare le strutture ricettive in città per verificare il rispetto delle norme regionali e nazionali da parte dei locatori turistici, in particolare del pagamento della tassa di soggiorno e segnalare eventuali illeciti.
“Contrastare questi fenomeni – conti una Zivelonghi- è anche il primo passo per evitare di alimentarne di più gravi, come le infiltrazioni mafiose e la criminalità organizzata, che si muovono dove trovano terreno fertile e dove ci sono meno controlli”.
E ribadisce la necessità di dotare il territorio veronese, che per la sua ricchezza e vivacità imprenditoriale è certamente attrattivo per gli interessi malavitosi, di una sezione operativa della Direzione Investigativa Antimafia per un rafforzamento delle istituzioni deputate al controllo del nostro territorio.
“Nel frattempo – conclude-, come amministrazione continueremo a tenere alta l’attenzione affinché la ricchezza economica e sociale prodotta nel veronese venga costantemente protetta rispetto ad interessi di persone e organizzazioni criminali”.
