Si è svolto ieri l’ incontro convocato dalla Regione Veneto per affrontare la delicata situazione occupazionale della Ammann Italy, azienda con sede a Bussolengo, attiva nella produzione di impianti per l’asfalto e parte di un gruppo multinazionale leader a livello mondiale nel settore.
Al tavolo regionale, presieduto dall’assessore al Lavoro Valeria Mantovan con il supporto dell’Unità di crisi aziendali di Veneto Lavoro, hanno partecipato le rappresentanze sindacali della Fiom Cgil e i vertici aziendali, assistiti da Confindustria Verona. L’incontro è avvenuto a seguito della comunicazione da parte dell’azienda di voler procedere con un’importante riduzione del personale: 64 esuberi su un totale di 157 dipendenti.
“Ammann Italy rappresenta una realtà industriale strategica per il tessuto produttivo regionale – ha dichiarato l’assessore Mantovan – ma la decisione dell’azienda ha generato tensioni crescenti e irrigidito le posizioni in campo. Questo primo confronto, tuttavia, ha avuto un esito positivo: ha riattivato il dialogo tra le parti, condizione imprescindibile per costruire un percorso condiviso”.
L’obiettivo è ora individuare soluzioni che riducano l’impatto occupazionale e, parallelamente, consentano all’azienda di implementare un piano di rilancio sostenibile. “In situazioni analoghe nel Veronese – ha aggiunto Mantovan – siamo riusciti a favorire accordi che prevedevano incentivi all’esodo volontario combinati con programmi regionali di politiche attive del lavoro, utili al ricollocamento dei lavoratori all’interno del territorio o, dove possibile, nella stessa azienda in ruoli alternativi”.
La Regione si è detta pronta a mettere in campo strumenti di supporto, ribadendo la disponibilità a svolgere un ruolo attivo nel monitoraggio e nella facilitazione delle trattative. “Nei prossimi giorni si svolgeranno ulteriori incontri tra azienda e sindacati. Su loro richiesta – ha concluso l’assessore – convocherò un nuovo tavolo regionale per fare il punto sui progressi e valutare l’utilizzo degli strumenti regionali più adeguati”.
La vicenda resta aperta e cruciale per decine di famiglie e per l’equilibrio occupazionale di un comparto industriale di rilievo.
