Ci costeranno come il Ponte sullo stretto di Messina

La CGIA calcola che i dazi ci costeranno 14/15 miliardi all’anno. Come il ponte sullo Stretto di Messina. I danni dei dazi sarannoi diretti, come le mancate esportazioni, e indiretti come la riduzione margine di profitto delle imprese che continueranno a vendere nel mercato USA, il costo delle misure di sostegno al reddito degli addetti italiani che perderanno il posto, il trasferimento delle imprese o di una parte delle produzioni verso gli USA. 

Ponte sullo Stretto

Nel 2024 rispetto al 2023 c’è stata una contrazione dell’export i Usa del 3,6%, -2,4 miliardi di euro. l’Italia esporta negli States per 64,7 miliardi. Ma ci sono delle variabili. Bisognerà vedere se i consumatori americani sostituiranno i prodotti italiani con i loro o con quelli di altri Paesi, o se continueranno ad acquistare prodotti Made in Italy nonostante gli aumenti. E anche se le imprese esportatrici italiane riusciranno a non aumentare i prezzi di vendita negli USA abbassando i margini di profitto.

Sono domande a cui non è per nulla facile dare risposte. 

I dazi in Italia non dovrebbero incidere più di tanto

Il 43% delle nostre esportazioni verso gli Stati Uniti sono costituite da prodotti di qualità alta e un altro 49 % di qualità media. Ciò significa che il 92% delle nostre merci acquistate oltre Oceano è destinato a clienti a elevato reddito che potrebbero rimanere indifferenti ad un aumento del prezzo causato dai dazi al 15%.

Se poi si considera che solo il 5,5% del fatturato totale riguarda gli Usa e che il margine è circa il 10% dei ricavi si può dedurre che i dazi inciderebbero relativamente sulla nostra economia. Anche in considerazione del fatto che riducendo i margini potrebbero mitigare notevolmente i dazi e rimanere sul mercato americano senza particolari conseguenze negative.