Chiusa l’esperienza negativa di Eataly
Oggi Eataly ha chiuso. L’ex Ghiacciaia, bellissimo esempio di archeologia industriale, torna ad essere al centro del dibattito: come utilizzarla? E’ vero che è di proprietà della Fondazione Cariverona, ma è giusto che lasca destinazione d’uso sia decisa infezione dello sviluppo della città.
A questo proposito non perde tempo Confimi Apindustria Verona, rilanciando la proposta di destinare l’immobile alla creazione del Museo del Vino.
«L’ex Ghiacciaia diventi la sede del Museo del Vino e punto di riferimento per un nuovo centro congressuale».
«A livello nazionale non esiste ancora un progetto di questa portata e Verona rappresenta la sede ideale. Il Veneto è la regione con la maggiore produzione vinicola in Italia ed è patria di vini di grande tradizione. In questo contesto, Verona, città del Vinitaly, si conferma una realtà particolarmente attrattiva. Proprio per questo, l’ex Ghiacciaia rappresenta un’opportunità da cogliere attraverso importanti sinergie», afferma Claudio Cioetto, presidente di Confimi Apindustria Verona.

A sostegno del progetto è già stata costituita la Fondazione Museo del Vino-Muvin, promossa anche da Confimi Apindustria Verona. La Regione Veneto ha inoltre confermato un primo contributo economico di circa 500mila euro. In questo contesto «l’auspicio – aggiunge Pietro Marcato, consigliere di Confimi Apindustria Verona e presidente del Settore Alimentare – è che vada a buon fine anche l’emendamento al decreto Economia, che permetterebbe di ottenere un ulteriore finanziamento da parte del Governo. Il Muvin potrebbe fungere da volano sia per il turismo e l’accoglienza, sia per creare sinergie strategiche con Vinitaly e VeronaFiere. Sarà determinante, in questo senso, prevedere un collegamento e un sistema di trasporto con la città. Attorno al Museo potrebbero svilupparsi spazi espositivi, alcuni destinati alla convegnistica, e strutture commerciali, utili a sostenere il progetto dal punto di vista economico».
