( g.c.) Oggi, finalmente, dopo 4 anni di lavori per la messa in sicurezza, è stato riaperto completamente al traffico Ponte Nuovo– nome completo Ponte Nuovo del Popolo-, collegamento fondamentale fra il centro contenuto all’interno dell’ansa dell’Adige e il quartiere di Veronetta. Il restauro era iniziato nel 2021, sotto l’amministrazione Sboarina. Oggi viene riaperto sotto l’amministrazione Tommasi. Ci sono voluti 4 anni per dargli una sistemata.

Ma se Ponte Nuovo avessero dovuto ricostruirlo quanti anni avrebbero impiegato?

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Mariotti, capogruppo di FdI in Consiglio comunale osserva: «Ci saranno anche stati dei ritrovamenti archeologici, peraltro abbastanza scontati in una città come la nostra. Ci sarà anche stata la piena dell’Adige, anche questa evento del tutto normale per un fiume. Tutte giustificazioni addotte per spiegare la durata dei lavori. 

Ma resta il fatto che il ponte Morandi a Genova, crollato il 14 agosto del 2018 è stato ricostruito in meno di un anno. Bene quindi che oggi Ponte Nuovo sia stato riaperto al traffico. Ma non c’è nulla di cui andar fieri. Anzi».

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Critico anche Paolo Rossi, di Verona Domani.

«Oggi l’amministrazione comunale lo ha inaugurato il ponte in una versione che contrasta con il ” nuovo ” che ci si aspetterebbe. Tronchi di albero ammassati sotto il ponte, così come alberi e vegetazione selvaggia cresciuta e non eliminata sia sotto le arcate che ai lati del ponte.

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In questo caso di certo non servirà mettere i fiorellini sopra il ponte perché probabilmente l’amministrazione reputa che la situazione descritta sia segno di bellezza. Tutto questo, unitamente alla tempistica del cantiere infinitamente lunga, avrebbe dovuto portare la Giunta a chiedere umilmente scusa per i disagi ai Veronesi invece di furbescamente celebrare un trionfo che sa di presa in giro bella e buona alla città ed i suoi cittadini».

Alberto Bozza, consigliere regionale di Forza Italia, coglie l’occasione per ricordare le difficoltà che hanno dovuto sostenere le attività commerciali in questi 4 anni e «quelli che hanno chiuso le loro attività a causa dei danni economici subiti per le lungaggini del cantiere, pare essere una decina».

«Nonostante le nostre richieste (quali mozioni, peraltro approvate dal Consiglio comunale), sono mancati sostegni e contributi alle attività commerciali prospicienti il cantiere e le vie limitrofe. Sicuramente il ponte andava sistemato e su questo non ci piove, così come quando si tratta della sicurezza dei cittadini non si deve esitare, tuttavia non posso non evidenziare come un’attenta amministrazione avrebbe dovuto capire ed accompagnare in questi anni coloro che vivono e lavorano lì.

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Alberto Bozza

Ricordo che abbiamo presentato alle amministrazioni interessate sia proposte per ridurre la tassazione comunale, quali la Tari, a chi si è trovato coinvolto e danneggiato dai lavori, abbiamo anche proposto di stanziare contributi a fondo perduto per aiutare concretamente i nostri piccoli imprenditori. Ma non ci sono stati segnali concreti e significativi e questo va detto.Ci sono commercianti che hanno dovuto  abbassare le saracinesche definitivamente e licenziare diverse persone, famiglie quindi che si sono trovate in crisi».