Continua l’impegno per la sanità veneta di Anna Maria Bigon, consigliere regionale veronese e vice presidente della Commissione Sanità. La mancanza di infermieri riconosciuta ormai come una delle cause della lunghezza delle liste d’attesa e dei disservizi del SSN. Si pensi, osserva la Bigon che “tra il 2019 e il 2024, il numero complessivo di dimissioni di infermieri è stato di 4.489, pari a quasi un quarto del personale complessivo. Le dimissioni volontarie degli infermieri sono motivate da condizioni lavorative sempre più difficili: carichi di lavoro insostenibili, turni fino a 12 ore, sotto-organico cronico, compensi non adeguati alla professionalità e alla responsabilità richieste.

Una situazione che genera un circolo vizioso: meno personale significa più lavoro per chi resta, con conseguente ulteriore demotivazione e nuove possibili dimissioni. Ma soprattutto, la perdita di personale infermieristico mette a rischio la qualità e la sicurezza delle cure per i cittadini”.
Per risolvere il problema Anna Maria Bigon ha presentato come prima firmataria una mozione in consiglio regionale con la quale chiede alla giunta di “attivarsi presso il Governo e le istituzioni competenti per ottenere un aumento salariale immediato e stabile per il personale infermieristico, in linea con la responsabilità e le competenze richieste dal ruolo; prevedere misure regionali di valorizzazione della professione, anche attraverso incentivi economici e percorsi di carriera dedicati; garantire condizioni di lavoro sostenibili, con un piano di assunzioni straordinarie per colmare i vuoti di organico e ridurre i carichi, attualmente insostenibili, di lavoro; sostenere e promuovere i corsi di laurea in infermieristica, assicurando un’adeguata programmazione dei posti disponibili e incentivi per attrarre e trattenere gli studenti; favorire il rientro in servizio di professionisti qualificati, anche attraverso forme contrattuali che permettano di conciliare lavoro e vita privata”.
