E’ Alberto Stefani, deputato padovano di 33 anni, indicato dalla Lega, il candidato del centrodestra alla presidenza del Veneto alle prossime regionali del 23 novembre. Dopo una lunga attesa il tavolo nazionale composta dai leader della coalizione, Meloni, Tajani, Salvini e Lupi, hanno deciso. Così, anche se Fratelli d’Italia alle ultime europee, ultimo test elettorale valido in ordine di tempo, aveva riscosso un ocnsnso vicino al 38%, i capi dei partiti hanno deciso di premiare la Lega, anche se ha un terzo dei voti dei Fratelli.
Evidentemente hanno tenuto conto del fatto che il partito di Salvini è il più radicato, avendo il maggior numero di sezioni e di sindaci. E, anche se non è dato di saperlo nel momento in cui scriviamo, potrebbe esserci stata anche una logica di compensazione i che vedremo più avanti. Una voce insistente indicherebbe la presidenza della Lombardia a FdI nel 2027 come una di quelle che hanno determinato la scelta per il Veneto.

Stefani è molto soddisfatto. “Per me è l’onore più grande. Ringrazio la coalizione di centrodestra per il sostegno, ora avanti verso il traguardo – prosegue – Il 23 e 24 novembre siamo chiamati a eleggere il presidente di tutti i Veneti. La nostra squadra è pronta ad amministrare la Regione, in continuità con l’ottimo lavoro di Luca Zaia”.
“Il nostro impegno è chiaro: metteremo davanti a tutto, anche alle logiche della politica, le necessità delle persone – spiega Stefani – Accetto questo confronto forte di un’eredità solida. Abbiamo davanti grandi e nuove sfide, che meritano di essere affrontate con energia. A partire dal disagio giovanile, dall’invecchiamento della popolazione, dalla crisi economica internazionale, sino alla difesa dell’ambiente e del lavoro. Trascorrerò la campagna elettorale nelle piazze e nelle periferie dei nostri Comuni, cercando di stringere la mano a quanti più Veneti possibile – conclude Stefani – Ascolterò tutti, compreso chi non la pensa come me”.
La biografia di Alberto Stefani
Alberto Stefani nasce a Camposampiero (PD) il 16 novembre 1992 e cresce a Borgoricco (PD).
Laureato in Giurisprudenza all’Università di Padova con il punteggio di 110 e la lode, tuttora prosegue l’attività di ricerca, anche con pubblicazioni scientifiche sui temi del diritto canonico.
Inizia la sua attività politica a 15 anni, iscrivendosi alla Lega.
A 20 è eletto consigliere comunale a Borgoricco e, poco dopo, coordinatore dei giovani del Carroccio, prima con incarico provinciale, poi regionale.
A 25 diventa deputato, travolgendo i candidati avversari nel Collegio uninominale Veneto 2 – 03.
A 26 si candida a sindaco di Borgoricco, vince le elezioni e, non percependo l’indennità di ruolo, permette ai suoi concittadini di risparmiare quasi 200.000 euro. Completa il mandato da primo cittadino e lancia Gianluca Pedron, che, con la lista civica “Avanti con Stefani”, guadagna oltre il 77% dei consensi e assicura continuità al percorso amministrativo.
Nel 2022 ottiene la riconferma a deputato nel Collegio uninominale Veneto 2 – 01. A Roma si distingue per l’attenzione parlamentare ai temi sociali (cura degli anziani, diritti dei caregiver, lotta al disagio giovanile, violenza su donne e minori).
Nel 2023 è eletto segretario regionale della Liga Veneta, grazie all’appoggio della gran parte del movimento. Dall’1 agosto dello stesso anno è Presidente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale.
Fonda “Veneto domani”, la prima scuola di formazione politica della Liga Veneta. Ogni appuntamento raccoglie in media 600 iscritti e promuove un dibattito maturo e approfondito sia su questioni storicamente vicine al movimento leghista (fisco, autonomia, imprese e lavoro), sia su temi meno esplorati, come innovazione, geopolitica, intelligenza artificiale, difesa del paesaggio e dell’ambiente. Così contribuisce a rinnovare linguaggio e agenda di una nuova generazione di militanti e pure degli amministratori più collaudati.
Cattolico, con esperienze nell’Azione Cattolica, è molto legato alla sua comunità e all’eredità ideale e valoriale ricevuta specialmente dai nonni (uno dei quali, Aldo, operaio alla Breda, era orgogliosamente comunista, come riportato in una intervista pubblicata da Vanity Fair nei giorni scorsi).
Appassionato di letteratura e arte, dipinge e professa il valore della gentilezza: “Credo nel confronto leale fra idee, rifiuto lo scontro personale. In politica non cerco nemici da abbattere, ma avversari con cui dialogare. E, se ci sono i presupposti, costruire qualcosa insieme” ha recentemente dichiarato.
In caso di elezione, sarebbe il più giovane governatore in carica e fra i più giovani amministratori della storia italiana ad assumere un incarico di assoluto rilievo, dopo Giorgia Meloni, nominata Ministro della gioventù a 31 anni.
