Ma se il secchio è bucato…

Sono 7 i miliardi in più destinati alla sanità quelli stanziati dal Governo Meloni. Mai così tanti! Va dato atto a questo esecutivo che sta facendo più di tutti quelli che lo hanno preceduto per la salute degli italiani. Il ministro Schillaci precisa che ai 2,4 miliardi in più della Legge di Bilancio “vanno aggiunti quelli che erano stati stanziati precedentemente, però per questo bilancio, e quindi siamo oltre i 7 miliardi. È lo stanziamento più importante mai fatto in termini assoluti”. Con queste risorse, dice Schillaci, il Ssn potrà procedere a “nuove assunzioni per medici e infermieri. In Italia mancano soprattutto gli infermieri e i medici per alcune specialità, anche se abbiamo osservato nell’ultimo periodo un’inversione del trend per queste specialità più carenti”. 

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E’ quindi innegabile anche per chi sta all’opposizione e non condivide altre scelte del governo che c’è attenzione alla salute degli italiani e la buona volontà di sistemare le cose.

Bene l’impegno del Governo. Ma la sanità va riformata almeno più presto

Però attenzione. Se non si mette mano al sistema si rischia di buttare tutti questi miliardi in un secchio bucato. Perché se è giusto pagare meglio il personale sanitario ed aumentare il finanziamento al capitolo sanità, è anche vero che se non si procede al più presto ad una vera riforma del Ssn si rischia di perpetuare le disfunzioni e le criticità.

Un esempio per tutti: la figura del medico di medicina generale. E’ da lì che tutto deve partire. Finché non si riuscirà a ottenere una riforma che utilizzi appieno i medici di base, rendendoli più raggiungibili, disponibili, sburocratizzati, attrezzati, sostenuti da strumentazioni e personale i Pronto soccorso continueranno ad essere intasati da codici bianchi e verdi, le liste d’attesa continueranno a costringere i cittadini a rivolgersi al privato e si continuerà a dire che mancano i medici.