“Siete dei poveri comunisti”. Non trova di meglio che rispondere così alle proteste degli studenti per il pasticcio dei test d’accesso a Medicina

Il ministro dell’Università Anna Maria Bernini ad Atreju, davanti alle contestazioni di un gruppetto di studenti che protestavano per il fallimento del semestre ‘filtro‘ per l’ammissione a Medicina, non ha trovato di meglio che rispondere accusandoli di essere “dei poveri comunisti”. Un atteggiamento preoccupante per un ‘esponente del governo. Soprattutto per la visione politica che sta a monte di un’affermazione del genere, che denota una visione data di alcuni decenni. Sembra non essersi accorta che il mondo dal 1989 ha girato molte volte attorno al suo asse.

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«Non ce la facciamo più, con il semestre filtro rischiamo di perdere un anno», hanno gridato i giovani, mobilitati da settimane contro la riforma che ha introdotto il nuovo meccanismo di selezione. La ministra ha replicato con toni duri: «Sapete come diceva il presidente Berlusconi? Siete sempre dei poveri comunisti. Prima di contestare fatemi parlare. Questo dimostra la vostra inutilità». Bernini è poi scesa dal palco per confrontarsi con il gruppo di contestatori.

L’atteggiamento della Bernini ha regalato all’opposizione un argomento molto forte per attaccare lei e il governo.

«Davanti a ragazze e ragazzi che protestano legittimamente contro una riforma rivelatasi un colossale flop, il ministro ha pensato bene di rispondere non nel merito, ma insultandoli», hanno dichiarato la deputata Pd Irene Manzi e il senatore Francesco Verducci. Dimostrando anche loro di avere una strana concezione della politica: come si può pensare che dire a uno “comunista” sia un ‘offesa? Soprattutto da parte di chi fa parte di un i partito ha le radici nel comunismo. Qualsiasi idea, anche quella più lontana, è degna di rispetto.

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Semestre: da filtro a beffa a fallimento. Bernini in difficoltà

Durante il suo intervento , Bernini s’è arrampicata sugli specchi per giustificare la marcia indietro del Ministero che di fronte all’evidenza del fallimento dei test, s’è affrettato a cambiare le regole in corsa. Quella di oggi – ha detto- non è una sanatoria, ma la naturale evoluzione di una riforma» ancora in fase di attuazione.

La ministra ha spiegato che, una volta raccolti tutti i voti delle due prove entro Natale, sarà stilata una graduatoria unica: «Sulla base di quella vedremo chi entra subito, chi entro il 28 febbraio sconterà i debiti d’esame e chi potrà scivolare sulle materie affini già indicate». Ha inoltre ammesso la presenza di 2 errori nella parte di fisica del 2° appello, precisando che per uno dei quesiti sarà attribuito un punto a tutti i candidati. Della serie: ma nelle mani di che esaminatori sono gli studenti che vogliono fare i medici?.

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Intanto si annunciano migliaia di ricorsi. E anche qui Bernini ha manifestato la sua inadeguatezza : «I ricorsi fanno più comodo agli avvocati che agli studenti» spostando lo guardo dalla luna al dito..

Alcuni legali, come Francesco Leone e Simona Fell, considerano però «illegittima e incostituzionale» l’ipotesi del ministero di ammettere anche studenti insufficienti: «Non è possibile modificare i criteri di selezione quando le due prove del semestre filtro sono concluse e i risultati già acquisiti. Dubitiamo che un provvedimento del genere possa reggere di fronte alla Corte Costituzionale».

Nel frattempo gli studenti dell’Unione degli Universitari sono scesi in piazza in diverse città italiane e a Roma davanti al Senato. «Lo avevamo detto fin dall’inizio che questo sistema sarebbe stato una truffa», ha dichiarato Antonio Caso, capogruppo M5S in commissione Cultura, presente al fianco dei manifestanti.

Dura anche la reazione della segretaria Flc Cgil, Gianna Fracassi, secondo cui il ministero sta cercando di «mettere una pezza al macroscopico fallimento del nuovo sistema di accesso», aggiungendo però che «la pezza è peggiore del buco».