Si è conclusa la “maratona” consiliare per l’approvazione del bilancio di previsione 2026 del Comune di Verona. In quattro sedute, l’aula ha dato il via libera alla delibera n. 110 sul bilancio 2026-2028 e sulla nota di aggiornamento al Dup, con 22 voti favorevoli, 9 contrari e 1 astenuto.

Un risultato che, come sottolineato dall’amministrazione, consente di avviare dal 1° gennaio la piena operatività dell’ente, garantendo continuità ai servizi essenziali e la possibilità di programmare nuovi interventi, bandi e investimenti. “Approvare il bilancio entro fine anno – è stato ribadito – significa dare certezza amministrativa, stabilità e capacità di pianificazione al Comune e alla città”.

Dei 607 emendamenti presentati, 390 sono stati ritenuti ammissibili e 37 approvati: 19 provenienti dalla minoranza e 18 dalla maggioranza.

Nel corso delle dichiarazioni di voto, i gruppi di opposizione – Forza Italia, Battiti, Verona per Tosi, Lega, Fratelli d’Italia e Lista Tosi Sindaco – hanno espresso contrarietà, mentre la consigliera Carla Padovani (Verona PER) si è astenuta.

Tra gli interventi favorevoli, quello del Partito Democratico. Il capogruppo Fabio Segattini ha evidenziato che “questa amministrazione non sta aumentando le tasse, pur in un contesto economico difficile e con trasferimenti statali invariati. Le tariffe delle mense comunali, ad esempio, non aumentano dal 2019 e il servizio resta coperto per due terzi dal Comune”.

Annamaria Molino, per la lista Damiano Tommasi Sindaco, ha sottolineato la coerenza delle scelte: “Abbiamo mantenuto e rafforzato i servizi essenziali, investendo in sociale, ambiente, manutenzioni, sicurezza, cultura e scuole, senza aumentare tasse o tariffe. È una visione che mette al centro la qualità della vita e la dignità delle persone, con attenzione alle nuove fragilità e al diritto alla casa”.

Carlo Beghini (Pd) ha definito il bilancio “equilibrato e lungimirante”, evidenziando l’importanza di approvarlo in tempo utile per il terzo anno consecutivo.

Tommasi: “Subito operativi dal 1° gennaio”

In chiusura, il sindaco Damiano Tommasi ha ringraziato uffici e consiglieri: “Approvare il bilancio entro fine anno ci consente di mettere a terra fin da subito i nostri obiettivi e di proseguire il lavoro per la città senza rallentamenti”.

Bertucco: “Un bilancio serio, non propaganda”

Particolarmente articolato l’intervento dell’assessore al Bilancio Michele Bertucco, che ha rivendicato la solidità del documento contabile:
“È un bilancio costruito dentro vincoli stringenti, ma che tiene insieme sicurezza, sociale, casa, servizi e sviluppo. Non abbiamo aumentato le tasse né tagliato i servizi, mantenendo la Tari più bassa della regione dopo Belluno. I nove milioni di euro in meno nei trasferimenti statali pesano, ma abbiamo scelto di proteggere i settori più fragili”.

Bertucco ha poi ricordato la chiusura, prevista per novembre 2026, della lunga vicenda finanziaria legata ai derivati del 2006, “un’operazione da 256 milioni che non ha generato perdite per il Comune” e che porterà il valore complessivo del bilancio 2026 – tra parte corrente e conto capitale – oltre i 930 milioni di euro.

Sul tema sicurezza, l’assessore ha richiamato le posizioni espresse dall’ANCI: “È una priorità condivisa, ma servono risorse e organici adeguati. I sindaci sono pronti a fare la loro parte, ma il governo deve garantire il rafforzamento delle forze dell’ordine. Al momento, alle promesse non sono seguiti i fatti”.

Bertucco ha inoltre richiamato l’attenzione sull’emergenza abitativa: “Dal 2023 al Comune di Verona sono stati tolti 1,8 milioni di euro su questo capitolo, ma abbiamo stanziato fondi propri e risorse per AGEC. La casa è un diritto, non una variabile economica”.

Il confronto politico è stato ampio e articolato.

Il consigliere Antonio Benetti (Pd) ha sottolineato che “il bilancio non fa propaganda, ma mette numeri e priorità al servizio dei cittadini”.

Rosario Russo (Battiti) ha criticato la mancanza di misure a sostegno della natalità e la scarsità di risorse per la sicurezza urbana, chiedendo “più assunzioni nella polizia locale e meno spese inutili come la ZTL allo stadio”.

Per Forza ItaliaSalvatore Papadia ha posto l’accento sulle condizioni di lavoro del personale comunale e sulla necessità di un confronto più preventivo in tema di viabilità.

Michele Breasola (Pd) ha richiamato l’esigenza di “una macchina amministrativa efficiente, capace di rispondere alle esigenze dei cittadini anche con risorse limitate”, mentre Carla Padovani (Verona PER) ha ribadito l’urgenza di “più manutenzione e attenzione ai quartieri”.

Alberto Battaggia (lista Tommasi Sindaco) ha difeso la linea sulla Fondazione Arena, sostenendo che “non può essere valutata con logiche aziendali, ma per il valore culturale e di indotto che genera”.

Dall’opposizione, Federico Sboarina (Battiti) ha giudicato il bilancio “privo di visione”, mentre Massimo Mariotti ha invitato la Giunta “a superare la fase delle attenuanti e a imprimere una svolta più chiara all’azione amministrativa”.