La stampa nazionale alcun i giorni fa aveva dato notizia del caso di Riccardo Nocini, figlio dell’ex Rettore dell’Università di Verona, Pier Francesco, vincitore nel novembre scorso del concorso per la nomina a ordinario del Dipartimento di Scienze chirurgiche, Odontostomatologiche e Materno-Infantili con 242 pubblicazioni al suo attivo in soli 7 anni.
Un curriculum prodigioso per un giovane medico di soli 33 anni. Un evento raro che ha sollevato molti sospetti, tanto da indurre un’associazione di specializzandi a fare un esposto all’Autorità Anti Corruzione ( Anac) e a chiedere alla Rettrice, che il 1° ottobre ha sostituito Nocini al vertice dell’Ateneo, la revoca dell’incarico.

La prof. Leardini sul caso Nocini
Oggi è arrivata la risposta della Rettrice dell’università di Verona, Chiara Leardini, condivisa con il Senato accademico, data con “disagio profondo” e per “difendere la reputazione del nostro Ateneo e quindi di qualcosa che va al di sopra della mia opinione personale”.
La prof. Leardini ha chiesto, puntualizzando di essere in carica da meno di 2 mesi, a chi dirige i dipartimenti di “aderire a un percorso che, da ora in avanti, metta in atto misure per rafforzare l’etica nel reclutamento del personale universitario”.
Secondo la Rettrice l’iter che ha portato alla nomina di Riccardo Nocini “risulta formalmente corretto dal punto di vista amministrativo” e ricorda che la sua abilitazione è stata validata da Commissioni nazionali ed esterne all’Ateneo.
“Se dovessero emergere nuovi elementi – conclude la prof. Leardini– siamo disponibili e ci impegniamo a considerarli”.
Una risposta tecnica che si limita ad affermare la correttezza formale dal punto di vista amministrativo e che si impegna a considerare nuovi elementi qualora dovessero emergere e che non entra nello specifico del caso, che è quello che ha generato lo scalpore sollevato dalla nomina.
