Che cosa accadrebbe al mondo se non ci fossero più le api? Sarebbe un disastro. Rimarremmo senza cibo, visto che il 35% di quello che mangiamo è legato all’esistenza di questi insetti, piccoli e operosi, necessari alla vita dell’uomo sulla terra.

api

L’inquinamento ha reso difficile la vita anche alle api, che per esistere hanno bisogno di aria e vegetazione pulita. Di conseguenza tutto ciò che viene fatto per proteggerle e incrementarne la presenza è altamente positivo. Come è positivo e apprezzabile quello che sta facendo l’associazione di promozione sociale “A testa in su” nell’ambito di un progetto di apicoltura urbana che rientra anche nel programma èVRgreen, promosso dal Comune e dall’Università di Verona.

L’associazione, intitolata alla memoria di Alvise Trincanato, il giovane architetto veronese scomparso tragicamente in un incidente stradale nel pieno centro di Verona nel 2019, acquista arnie e famiglie di api da collocare in diversi luoghi della città, al fine di contribuire alla creazione di un progetto diffuso di apicoltura urbana. Ne sono già state posizionate 5 nel parco del Giarol Grande e altre 5 ai piedi del Bastione delle Maddalene.

«L’obiettivo», spiegano i promotori del progetto, tra i quali Pietro Trincanato, consigliere di Traguardi «è quello di sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della biodiversità e delle strategie di sviluppo sostenibile. Le api sono eccellenti bioindicatori, in grado di fornirci moltissime informazioni sull’ambiente in cui vivono. Per questo il miele prodotto dalle arnie di “A testa in su ”, come quello di altre colonie di api, sarà utilizzato nell’ambito del progetto èVRgreen come bioindicatore capace di fornire informazioni sulla biodiversità delle aree verdi urbane utili a supportare interventi di riforestazione in ambito urbano. A questo scopo, alcune arnie sono dotate di un sistema di monitoraggio ad alta tecnologia».

api

Oltre alla mappatura delle arnie presenti a Verona l’iniziativa punta a coinvolgere gli apicoltori in un programma di analisi del miele condotto dall’Università, con l’obiettivo di raccogliere informazioni sulle essenze presenti sul territorio e sulla biodiversità. Inoltre, in collaborazione con l’Associazione Regionale Apicoltori del Veneto, promuoverà specifici programmi dedicati alle scuole e alle associazioni del territorio, per avvicinare la cittadinanza, a partire da bambini e bambine, al mondo delle api.

Per tenere vivo il ricordo di Alvise e portare avanti la sua eredità intellettuale, “A Testa in Su” finanzia borse di studio per sostenere giovani ricercatori in storia dell’architettura nei primi anni della carriera accademica, promuove iniziative di rigenerazione urbana per ridare vita a luoghi dimenticati della città ed elabora progetti di agricoltura sociale per accrescere la coscienza collettiva sui temi dello sviluppo sostenibile. L’obiettivo è conoscere gli edifici del passato, far rivivere i luoghi del presente, prendersi cura del paesaggio per il futuro. E guardare sempre il mondo con uno sguardo nuovo. A testa in su.