Lo strategico progetto del Consorzio di Bonifica Veronese per la conversione irrigua del bacino di Cà degli Oppi interessa i territori agricoli nella zona della media pianura veronese ricompresi tra i Comuni di Oppeano, Bovolone ed Isola Rizza. “Obiettivo del progetto”, spiega Alex Vantini, presidente del Consorzio di Bonifica Veronese, “è quello di ammodernare il servizio irriguo rifornendo le aziende agricole di acqua in pressione, riducendone al tempo stesso il consumo data la migliore efficienza dei sistemi di somministrazione irrigua localizzata rispetto al sistema a scorrimento. Con i nuovi impianti si conseguirà, infatti, un risparmio effettivo e realmente misurabile superiore del 50% rispetto alla situazione attuale, tema fondamentale in un periodo storico contraddistinto da una siccità sempre più grave”.

Il progetto prevede la conversione irrigua dell’impianto a scorrimento su un’estensione di 550 ettari agricoli mediante la posa di una nuova rete interrata di tubazioni, nonché l’adeguamento della esistente centrale di sollevamento, usata in passato ed ora non più in funzione, per l’installazione delle pompe e dei quadri elettrici. La rete irrigua a scorrimento di Cà degli Oppi venne realizzata nel periodo dal 1926 al 1937, quando l’allora Consorzio di Irrigazione Cadeglioppi, assorbito poi nel 1978 dal Consorzio di Bonifica Valli Grandi e Medio Veronese, concluse i lavori e permise di rendere produttivo un territorio che fino al primo dopoguerra non esisteva come realtà sociale ed urbanistica. Le campagne erano disabitate punteggiate solamente da alcune corti sparse.

Inizialmente la portata irrigua veniva sollevata di circa 9 metri dal fiume Bussè in località Finiletto, anche quest’ultimo alimentato quasi totalmente con le acque derivate dal fiume Adige in località Sorio, grazie ad una centrale di sollevamento, e poi distribuita a mezzo di un’arteria principale verso le tubazioni secondarie. “La rete irrigua, che ha ottant’anni, spiega Roberto Bin, direttore generale del Consorzio di Bonifica Veronese, “è soggetta a frequenti rotture a causa della scarsa qualità e della vetustà dei materiali dell’epoca. La conversione irrigua non è, pertanto, giustificata solo dalla stringente necessità di razionalizzare l’uso dell’acqua, obiettivo che comunque rimane primario, ma anche dall’urgenza di sostituire strutture in progressivo disfacimento”.

Nel progetto è previsto anche il ripristino e adeguamento del canale Maestro, che servirà come canale di adduzione della centrale di sollevamento e, al tempo stesso, funzionerà anche come vasca di sedimentazione. Nel corso dell’esecuzione dei lavori di posa delle tubazioni, nell’attraversamento stradale che collega la condotta di alimentazione della rete di Cà degli Oppi ed il canale maestro e in parte anche nei pozzetti posizionati a monte ed a valle nel Comune di Oppeano, sono stati riscontrati cedimenti che hanno compromesso la staticità dei manufatti. Pertanto, si è reso necessario intervenire urgentemente su questi manufatti perché, altrimenti, sarebbe impossibile alimentare la centrale e mettere in funziona l’impianto. Gli attuali pozzetti sono posizionati ai bordi della strada provinciale sp44, posizione che li espone, come già accaduto nel passato, a possibili danni causati dall’uscita di strada di auto e camion.

“Si è optato”, prosegue Bin, “per una modifica della posizione, arretrata rispetto alla strada, che pone il pozzetto ed anche l’operatore che deve eseguire le manovre in una posizione di maggiore sicurezza rispetto allo stato attuale. È prevista pertanto la realizzazione a nord, di un manufatto partitore, dotato di paratoia di regolazione delle portate che verranno convogliate verso l’attuale canale scatolare a cielo aperto, che andrà ad alimentare la porzione del bacino irriguo di Cà degli Oppi che non verrà servita dal nuovo impianto”.

Per il rifacimento del manufatto partitore in via Ponte Asta in Comune di Oppeano si è reso necessario interrompere la strada provinciale. I lavori sono terminati alla fine dello scorso anno. L’intervento complessivo, per un importo di 3 milioni e 164mila euro finanziati con fondi comunitari dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, è invece previsto in conclusione nella tarda primavera di quest’anno, con la messa in funzione del nuovo impianto in tempo per la stagione irrigua del 2023.