Banco BPM pronto a vendere i crediti in sofferenza mentre il titolo corre sulle voci di acquisizione

Raschia raschia, qualcosa resta sempre attaccato. Che sotto il rally in Borsa del titolo Banco BPM ci sia una possibile fusione a breve termine lo evidenziano molte voci di corridoio. Ancora una volta, come era successo nei mesi scorsi, ad accendere la miccia dell’M&A sono state le parole dell’amministratore delegato del gruppo bancario, Giuseppe Castagna, che vede il processo di consolidamento del settore bancario proseguire in Italia, soprattutto sulla spinta della fusione Intesa-Ubi dalla quale è nato “un colosso talmente distante da far pensare tutti noi“.

“Banco Bpm è al centro del processo di consolidamento che riteniamo non sia troppo lontano dal materializzarsi”, scrivono gli analisti di Intesa Sanpaolo che hanno confermato la valutazione ‘add’ e target price di 1,64 euro all’indomani delle dichiarazioni del ceo Castagna. Gli esperti si soffermano poi su alcuni punti, spiegando che “valutazioni basse (P/TBV di 0,24 volte), presenza nelle regioni più ricche del Paese, un bilancio de-risked (NPE lorda ratio potenzialmente inferiore all’8% a fine anno), una solida base di capitale (Cet1 Ratio fully loaded al 13,3%), plusvalenze incorporate in portafogli di titoli di Stato e partecipazioni, e attività fiscali differite (4,4 miliardi di euro) fanno di Banco Bpm un solido candidato per il consolidamento”. Gli analisti indicano che queste tematiche “supportano la view positiva sul titolo” e il prezzo obiettivo non include alcun premio M&A.

Oltre agli analisti di Banca Intesa anche Equita Sim ha stilato un report sul Banco: le sole partecipazioni e Btp di Banco Bpm hanno un valore di 1,7 miliardi. Valgono il 72% della capitalizzazione di mercato del gruppo bancario. Mentre Bpm è in attesa di ricevere le offerte provenienti da Credito Fondiario e Amco, dai calcoli di Equita risulterebbe un rapporto P/TE della banca di sole 0,14 volte contro le 0,23 volte ufficiali. Un dato interessante per i due istituti in corsa per gli utp del Banco Bpm. Bain e Pimco hanno rinunciato all’idea di fare offerte visto che la proposta di Amco è più elevata. L’offerta che il Banco è in attesa di ricevere dai due istituti riguarda il portafoglio Django del valore nominale di 1 miliardo: si tratta di uno stock di crediti unlikely to pay. L’offerta andrebbe a ridurre l’Npe ratio lordo al 7,9%.

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