Stefano Gottardi, segretario generale della Uil  Fpl di Verona mette in evidenza il blocco delle assunzioni di Oss all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona.
«L’assessore Lanzarin –  spiega Gottardi – ha dichiarato indispensabile un incremento degli organici, dichiarazione che abbiamo condiviso con il personale dell’Azienda che ci ha evidenziato come la mancanza di Operatori Socio Sanitari crei problemi in tutti i reparti ospedalieri e in alcuni casi anche molto seri.Ed ecco la sorpresa: l’assunzione di personale OSS dalla graduatoria è bloccata!»
Impossibile, secondo il sindacato, abbattere le liste di attesa e mantenere le prestazioni ai livelli pre-pandemia, obiettivi tracciati dall’assessore Lanzarin, se poi sono accompagnati da decisioni precise e condivise per evitare la sfiducia del personale nei confronti di chi governa il sistema.
«Dalle enunciazioni e proclamazioni si deve passare ai fatti e a questi guardano lavoratori e lavoratrici che hanno dato tanto e che sono pronti a farlo ogni giorno, ma come abbiamo potuto constatare di persona qualcosa non va. Per quanto riguarda l’ambito veronese, – continua Gottardi-abbiamo scritto anche al direttore generale dell’Azienda Callisto Bravi riguardo a situazioni non comprensibili».

«Molti Oss – spiega il sindacati Uil- sono migrati verso ULSS 9 e non sono stati sostituiti, così si evidenziano ancora di più quelle carenze organizzative come il trasporto dei degenti all’interno del Polo Confortini e del Padiglione 14 dove è stata collocata la Geriatria, dove non c’è personale dedicato. Così l’Oss di reparto viene dirottato all’accompagnamento dei pazienti presso i servizi di diagnostica e il personale infermieristico si trova a svolgere mansioni alberghiere sottraendo tempo di assistenza diretta ai degenti nei reparti». 

«È giusto – chiede Gottardi- pagare un infermiere, che costa di più, per svolgere mansioni da Oss? Non sarebbe meglio prevedere percorsi professionalizzanti per questa figura che ha già le caratteristiche e competenze elevate»? 

Queste sono le domande che pone La Uil e che, conclude Gottardi, «vorremo fossero condivise per una Sanità con la “S” maiuscola, dove un hub com’è Aoui ad alta intensità di cura, di rilievo nazionale e internazionale, dovrebbe essere fornito di apposito servizio interno dedicato al trasporto in sicurezza dei degenti che necessitano di continua diagnostica». 

E per scendere sul concreto il sindacalista porta l’esempio dei degenti che necessitano di interventi di neurochirurgia: «nell’immediato post-operatorio si richiedono continui esami strumentali (Tac) che possono arrivare anche a 3/4 in due giorni, quindi il personale dirottato dal reparto al trasporto continuo, compito che sarebbe degli Oss. Lo stesso vale per tutti i pazienti che necessitano di cure ad elevata specializzazione che, con le 31 sale operatorie in funzione quasi 12 ore al giorno, creano un movimento dai reparti ai servizi di diagnostica di circa 150 degenti ogni i 24 ore».