Cattolica differisce la seconda tranche dell’aumento di capitale dopo il lancio dell’Opa

Il Consiglio di Amministrazione di Cattolica Assicurazioni, riunitosi oggi sotto la presidenza di Davide Croff, nel prendere atto della decisione di Assicurazioni Generali di promuovere un’offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni ordinarie di Cattolica ai sensi dell’art. 102 del TUF (l’“Offerta”), ha deliberato, informando le Autorità
di Vigilanza, di differire l’attuazione dell’Aumento in Opzione da 200 milioni di Euro a una data successiva alla chiusura dell’Offerta.
La motivazione del differimento fa seguito alla decisione di Assicurazioni Generali di subordinare l’efficacia dell’Offerta, tra l’altro, alla circostanza che “tra la data del presente Comunicato e la data di pagamento del Corrispettivo, Cattolica non dia esecuzione alla seconda tranche dell’aumento di capitale per complessivi 200 milioni di euro deliberato dal
Consiglio di Amministrazione in data 4 agosto e 11 febbraio u.s., in esecuzione della delega attribuita ai sensi dell’art. 2443 cod. civ. dall’Assemblea Straordinaria del 27 giugno 2020”.
La scelta del Consiglio di Amministrazione di Cattolica di attendere gli esiti dell’Offerta si fonda primariamente sull’esigenza di evitare che l’esecuzione dell’operazione di aumento in pendenza dell’Offerta possa causare l’inefficacia di quest’ultima, così privando a priori gli azionisti di Cattolica della possibilità di valutare l’opportunità del disinvestimento alle condizioni proposte da Assicurazioni Generali.
Resta sin d’ora inteso che tale decisione non pregiudica né condiziona in alcun modo il potere-dovere del Consiglio di Amministrazione di valutare l’Offerta e la congruità del corrispettivo proposto da Assicurazioni Generali, nell’interesse della stessa Cattolica e di tutti i suoi azionisti.

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