Centrodestra unito alle provinciali. Ma in ordine sparso alle comunali di giugno 

Il centrodestra correrà unito alle elezioni provinciali del 16 marzo. Le segreterie di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, dopo alcuni tentennamenti hanno preso la decisone più saggia: presenteranno una lista unica che si confronterà con quella del centrosinistra. Lo comunica David Di Michele, vice-presidente della Provincia: «Ciro Maschio, responsabile di FdI, ha lavorato in modo costruttivo per arrivare a una lista unitaria del centrodestra per le provinciali. Ritengo sia stata la scelta giusta al di la dei tecnicismi perché l’elettorato così ha dei riferimenti chiari e quando il centrodestra è unito vince».

Centrodestra unito alle provinciali. Ma diviso alle comunali

D’altra parte che l’unità del centrodestra, sia la premessa per vincere dovrebbe essere una nozione acquisita, soprattutto dopo la batosta subita a Verona poco meno di 2 anni.

Le provinciali, elezioni indirette di secondo livello con voto ponderato in rapporto al peso demografico del comune d’appartenenza,saranno anche delle elezioni del curucuccù, ma è sempre meglio vincerle che perderle. 

Centrodestra. Dopo le provinciali, le elezioni in 48 comuni

E’ vero che le Province con l’assetto attuale contano ben poco. Come è vero che dopo poco più di 2 mesi andranno al voto 48 comuni su 98, fatto destinato a delegittimare il nuovo consiglio provinciale che viene eletto dai consiglieri di 48 comuni in scadenza. Ma tant’è. Quella della legge sulle Province è una legge sbagliata dalla A alla Z. E il governo sta lavorando per cambiarla, per tornare al suffragio universale diretto e restituire ad esse la funzione istituzionale che avevano prima della legge Renzi. Ma visto che le elezioni ci sono meglio affrontarle uniti e vincerle. Soprattutto per dare un segnale di unità agli elettori. 

Centrodestra unito alle provinciali. Ma diviso alle comunali

E ce n’è bisogno. Le fibrillazioni che si stanno manifestando sull’unità centrodestra in vista delle regionali del Veneto non sono un segnale rassicurante. Come non lo è quanto accade nei comuni che vanno al voto l’8 giugno, dove piuttosto che secondo la logica de ‘l’unione fa la forza’ si ragiona secondo quella del ‘chi fa per sé fa per tre’. 

Lunedì si riunirà il tavolo provinciale del centrodestra per decidere alleanze e candidature nei comuni sopra i 15 mila abitanti, quelli politicamente più rilevanti, cercando di trovare una quadra. Ma ce ne sono altri 43 dove, anche se a scendere in campo saranno più che altro le liste civiche, FdI, Lega e FI ragionano slegati. Come è già accaduto alle comunali di autunno. Riusciranno a stare tutti e tre assieme come hanno fatto per la Provincia?

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