Covid-19: Verona si scopre al vertice dell’eccellenza mondiale, dal 7 settembre si sperimenta il vaccino

(di Marco Danieli) Giornata estremamente importante per l’Università di Verona, per la Facoltà di medicina, che ha dato un importante contributo  mondiale nell’ambito della prevenzione al Covid-19. La sperimentazione del vaccino, il Progetto Spallanzani, il “progetto sentinella”, e il lavoro fatto dai ricercatori veronesi che hanno promosso delle ricerche e delle terapie mediche innovative approvate dalla comunità nazionale e internazionale, sono stati i temi trattati durante conferenza stampa di questa mattina presso sala Barbieri di palazzo Giuliari. Presenti, il Rettore, prof.Pier Francesco Nocini, il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il Sindaco di Verona Federico Sboarina. Uno dei fiori all’occhiello dell’ateneo veronese è la sperimentazione di un vaccino completamente italiano.

Il 7 settembre, inizierà la somministrazione a 70 volontari presso l’ospedale di Borgo Roma, all’ottavo piano, nel centro ricerche diretto dal dottor Stefano Milleri sovvenzionato per il 51% dalla regione. Il vaccino “veronese” ha già dato un ottimo risultato immunitario e un ottimo profilo di sicurezza, ma sarà tutto più sicuro al termine della sperimentazione.

L’altro contributo di Verona alla lotta al covid19 è il Progetto Sentinella che nasce dalla collaborazione fra l’Università, l’Azienda ospedaliera, il Comune e la Provincia di Verona. E’ coordinato dallo stesso Rettore, il prof. Nocini, dalla professoressa Tacconelli e il prof. Orione. Lo scopo principale è di identificare precocemente la diffusione del virus sul territorio, al fine di mettere in atto interventi efficaci di prevenzione per evitare una diffusione massiva, un’aumento della mortalità e la congestione degli ospedali. Il progetto si integra nella programmazione Regionale della fase 3, andando a identificare gruppi di soggetti residenti domiciliati nel comune di Verona che possano essere facilmente colpiti dal virus e diffonderlo,  come le donne sopra i 70 anni gli uomini sopra i 65, i conducenti dei bus, i lavoratori in ambito alimentare, gli studenti ESU. Eventuali positivi saranno seguiti secondo i protocolli sanitari previsti dalla regione Veneto.

Secondo Luca Zaia in Veneto “Non abbiamo assolutamente un emergenza sanitaria negli ospedali. Attualmente ci sono 7/8 pazienti Covid in terapia intensiva, ma tengo a sottolineare che queste persone sono in terapia intensiva per altre patologie. Nei bollettini – precisa il Governatore- siamo obbligati a seguire i protocolli e catalogare come “paziente Covid” tutti i positivi. Oggi, come ben sappiamo la maggior parte dei positivi è asintomatica e un lavoro di ricerca mirato alla Prevenzione come quello eseguito dall’Università di Verona, ritengo che sia la mossa migliore nella battaglia contro il Virus. Il fatto che risultati così importanti vengano da Verona, una città veneta, mi rende orgoglioso.”

Il sindaco Federico Sboarina ha ringraziato Zaia per come ha gestito la crisi da coronavirus e per la tempestività con la quale è intervenuto tempestivamente in seguito all’emergenza meteorologica.

“Voglio ringraziare – ha concluso- a nome della comunità veronese il Presidente per aver avuto la capacità di gestire questa situazione. Questa è la prova che facendo squadra si possono raggiungere risultati importanti.”

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