Fratelli d’Italia si oppone alla direttiva europea per le case green: la casa è sacra e non si tocca. Per la nostra economia sarebbe un disastro

Fratelli d’Italia non ci sta a subire l’ennesima direttiva europea che sconvolgerebbe gli assetti patrimoniali di gran parte degli italiani e denuncia “il tentativo dell’Unione europea di rifilare all’Italia, con la direttiva sull’efficientamento energetico, una patrimoniale camuffata che va a ledere i diritti dei proprietari”: così in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti annunciando che il gruppo ha “presentato una risoluzione in Parlamento per chiedere che il governo intervenga per scongiurare l’approvazione di una norma che danneggerebbe milioni di italiani proprietari di immobili”.

La bozza all’esame del Parlamento europeo 24 gennaio andrà in commissione Energia del Parlamento europeo la proposta di direttiva presentata dal vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, per le case Green a emissioni zero. Il testo potrebbe arrivare in aula  a Strasburgo il 13 marzo.
Se dovesse passare entro il primo gennaio 2030 tutti gli edifici pubblici e privati dovranno rientrare nella classe energetica E. Questo sarebbe solo il primo passo. Dopo tre anni sarà obbligatorio passare alla classe D, il che significa un taglio dei consumi energetici del 25% e ristrutturazioni come il cappotto termico, la sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione e l’allestimento di pannelli solari. Poi, nel 2050, tutto il patrimonio immobiliare europeo dovrebbe arrivare ad emissioni zero.
“La nostra priorità è rendere l’Europa più verde” ha dichiarato il premier svedese Ulf Kristersson nel corso della conferenza stampa con la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. “Il nostro obiettivo è arrivare a un accordo durante la presidenza. Tra questi, la direttiva sull’energia rinnovabile e la direttiva sull’efficientamento energetico”.
Non ci vuole molto a immaginare a quali spese sarebbero sottoposti i proprietari delle case, specialmente i piccoli proprietari, quelli che posseggono la casa dove abitano che in Italia sono la maggioranza o quelli che posseggono un appartamento che affittato è magari la prima fonte di reddito.
Per fortuna sono saltate le limitazioni alla vendita o all’affitto della case per chi non ha il bollino verde Ue. Nella prima versione gli immobili non efficientati non avrebbero potuto essere né venduti né affittati. Ma se la normativa sulla case green dovesse passare ci vuol poco a immaginare quale crollo avrebbe il valore del patrimonio immobiliare esistente, almeno in Italia. Un ulteriore colpo alla nostra economia.

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