Giaccherini sotto-utilizzato, così il Chievo si condanna a non vincere

E’ stata l’ultima partita di questo 2020. Da dimenticare entrambi.  Chievo-Venezia, derby veneto piuttosto raro visto che le due squadre nel corso della loro storia non hanno avuto molte occasioni per confrontarsi e che si è concluso con un pareggio con un gol ed un tempo per parte

Sceso in campo con l’orribile maglia azzurro-cremisi, che quando verrà lasciata in magazzino sarà sempre troppo tardi, il Chievo subisce subito il gol. Errore imperdonabile di Leverbe che lascia finire la palla fra i piedi di Forte che segna. Doccia fredda. Per tutto il primo tempo i ragazzi di Aglietti sono l’ombra di sé stessi. Squadra spenta e priva di idee. Palmiero, Ciciretti e Obj sono pressochè inesistenti, non riescono a rifornire le punte e a imbastire azioni degne di nota. Al centro dell’area arrivano solo dei cross ripetitivi, banali, prevedibili. Djordjevic, lento, è come non ci fosse. Fabbro almeno corre. Velocissimo come sempre, ma non viene sfruttato. Troppi errori. Ripartenze lente. 

Nel secondo tempo scende in campo un Chievo, più propositivo e determinato ed un Venezia meno preparato dal punto di vista atletico. Fuori Djordjevic e Fabbro, dentro Margiotta e D’amico. Poco dopo De Luca, Viviani e anche Giaccherini, l’unico che riesce a illuminare il gioco e a dare delle idee con Garritano. Fino alla fine la pressione del Chievo non ottiene niente di più di qualche tiro, neanche pericoloso. Al 92°, quando la gara sembra ormai persa, Gigliotti riesce ad agguantare il pareggio segnando l’uno a uno su un passaggio di testa di Garritano. Il pari è il risultato più giusto, ma complessivamente la squadra sembra aver perso smalto e, se vuol puntare in alto, Aglietti non può sfruttare Giaccherini solo 10 minuti a partita.

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