Pare che le nomine alla Rai siano fatte. Maggioni al Tg1, Sala al Tg3, Sangiuliano confermato alla direzione del Tg2. Queste Ie proposte dell’amministratore delegato Carlo Fuortes al cda. La notizia ha scatenato le ire di Giuseppe Conte, presidente Cinquestelle, che ha dichiarato “Fuortes non libera la Rai dalla politica ma ha scelto di esautorare una forza politica come il M5S: siamo alla degenerazione del sistema e per questo il M5s non farà più sentire la sua voce sui canali del servizio pubblico”. Ciò significa che nessun grillino andrà più alle trasmissioni Rai. Un altro segnale del declino inarrestabile del M5S che, approssimandosi la fine, torna alle origini, quando per distinguersi dagli altri partiti rifiutava di presentarsi in Tv e usava solo le piazze per comunicare con la gente. Poi, dopo la stagione dei “vaffa”, l’entrata in grande stile in Parlamento. Dicevano che lo volevano aprire come una scatola di sardine. Non solo la scatola è rimasta chiusa ma cominciarono anche frequentare le tv. Conte addirittura, approfittando della carica di premier, ne abusò al punto che, durante le prime fasi del Covid, utilizzò la Rai per parlare direttamente gli italiani scavalcando il Parlamento. La sua faccia entrava in ogni casa con una frequenza sconosciuta. Poi la caduta e il declino dei grillini. Ora la decisione. Nè lui né nessun altro del M5S nei canali Rai. Gli italiani se ne faranno una ragione.