I Nas in Regione Veneto. Zaia: li abbiamo avvisati noi. Covid-19, la situazione di oggi: 657 i nuovi positivi, il tasso scende al 2,4%

(in aggiornamento) Situazione non rosea in tutta Italia, Umbria – chiuse nuovamente tutte le scuole per la variante brasiliana – e Abruzzo in grave difficoltà col terapie intensive al limite: in questo quadro, il Veneto sembra un’isola felice. Nelle ultime 24 ore i nuovi positivi sono 657, in calo rispetto a ieri, a fronte di 27.341 tamponi. Il tasso di contagio scende dal 3,1 al 2,4%. Il totale dei tamponi effettuati è di 6,928 milioni. In ospedale sono ricoverate al momento 1.374 persone: 1.241 in area non critica (meno 49 su ieri) e 133 in terapia intensiva (meno 2). Il totale dei positivi è a 324.545 veneti, 21.487 al momento sotto terapia o in autoisolamento. 32 i nuovi decessi per un totale di 9.863.

Luca Zaia: «Attenzione perchè non è finita la pandemia; in Germania il lockdown prosegue; in Francia idem. Anche se il tasso 2,4% è basso, sappiamo che abbiamo circa 100mila positivi in giro nel Veneto. Manteniamo tutte le misure di sicurezza. Ci servono i vaccini per diventare covid-free quanto prima».

Oggi i NAS di Treviso, su mandato della Procura di Perugia, hanno chiesto in Regione documentazione relativa alle offerte ricevute dal Veneto per la fornitura diretta di vaccini. La richiesta riguarda tutte le Regioni che sono state interessate da offerte dirette di vaccini. Dice Zaia: «Il 12 febbraio abbiamo avvisato noi per primi i NAS della richiesta fatta dal Veneto ad AIFA in merito all’interessamento che abbiamo ricevuto. Questo per trasparenza e collaborazione istituzionale. Bene le richieste della procura di Perugia e il lavoro dei Nas: da parte nostre, abbiamo l’obbligo di rispondere alle richieste che ci arrivano, ma ben venga chi controlla se queste possibili forniture sono reali o millantate. La Regione Veneto risponde a ogni offerta, poi ci sono le giuste verifiche. Vogliamo avere noi per primi la certezza che questi sono vaccini oppure no. Quindi viviamo con grande tranquillità questi controlli: non siamo andati a rubare ad altre realtà, non siamo andati al mercato nero. Abbiamo ricevuto delle offerte, ed abbiamo avvisato l’autorità superiore per valutare quanto utili fossero queste offerte. Avremmo evitato tutto questo se le big pharma avessero detto chiaramente che nessuno era autorizzato a vendere i loro vaccini al di fuori della trattativa con l’Unione Europea. Tutta questa vicenda è stata fatta alla luce del sole: vi abbiamo avvisato ogni giorno di ogni coca accadeva: il Veneto non ha avviato nessuna trattativa diretta perchè – banalmente – nessuno ci ha ancora autorizzato a farlo».

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