Il porno di OnlyFans e il gender fluid di Rosa Chemical al Festival di Sanremo? Maddalena Morgante chiede alla RAI un passo indietro

Rosa Chemical e il porno di OnlyFans sul palco di Sanremo, davanti a milioni di famiglie e bambini? E’ meglio che la RAI ci ripensi e in fretta. Maddalena Morgante è scesa in campo oggi alla Camera (qui il video dell’intervento) contro una -delle ultime scelte “artistiche” di Amadeus che farà partecipare al 73esimo Festival di Sanremo (7-11 febbraio) di Rosa Chemical, rapper in gara con il brano “Made in Italy”.

«Desta sconcerto la notizia riportata da alcuni organi di stampa che Manuel Franco Rocati, in arte Rosa Chemical, in gara al prossimo Festival di Sanremo, porterà, come da lui stesso affermato e, chiedo scusa sinora dei termini che utilizzerò, “il sesso, l’amore poligamo e i porno su OnlyFans”», ha esordito Morgante nel suo intervento.

E ancora: «La rivoluzione fluida era già da tempo al teatro Ariston, ma trasformare il Festival di Sanremo, un appuntamento che ogni anno tiene incollate allo schermo famiglie con bambini, emblema della tv tradizionale e convenzionale, nell’appuntamento più genderfluid di sempre è del tutto inopportuno. Nonostante viviamo nell’era dei social network, la televisione rimane il principale canale di informazione per i cittadini e i maggiori fruitori del mezzo televisivo, rimangono i minori e le famiglie, che diventano la fascia di riferimento principale per la creazione di programmi».

«Il festival della canzone – ha aggiunto – Rischia di diventare l’ennesimo spot in favore del gender e della sessualità fluida: temi sensibilissimi e che da sempre Fratelli d’Italia contrasta. E’ inaccettabile che questo possa avvenire non soltanto sulla tv di stato che troppo spesso dimentica il suo ruolo di pubblico servizio, non soltanto con i soldi dei contribuenti, ma soprattutto di fronte ai tantissimi bambini che guarderanno la televisione per una serata di famiglia. E’ innegabile, signor presidente, che la rassegna canora più importante del nostro Paese sia un enorme e importantissimo veicolo culturale, ma anche politico e sociale e come lo stesso mondo della musica sia un palcoscenico per raccontare e descrivere la società e le sue dinamiche attuali. Questo suo ruolo, però, e mi dispiace davvero dirlo, ormai da tempo e soprattutto in queste ultime edizioni, si è trasformato in una vera e propria propaganda a senso unico: un vero condensato della peggior ideologia che mina e che vuole minare l’identità dell’uomo e della donna e alla dissacrazione in modo del tutto irrispettoso dei più importanti simboli religiosi. Questo per noi, per quanto ci riguarda, non è accettabile. Auspichiamo pertanto, signor presidente, che ci sia un ripensamento al riguardo».

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