Acque Veronesi: investimenti per 26,9 milioni€ su innovazione e nuove tecnologie per un’acqua sempre più pulita

È l’ultimo anello del ciclo idrico integrato ma è forse il più importante, perchè è quello con cui l’acqua torna all’ambiente pulita e di buona qualità. Stiamo parlando della depurazione, uno dei punti cardine dell’attività di Acque Veronesi anche per il futuro. 

INVESTIMENTI E STRATEGIE. Nel piano quadriennale delle opere attualmente in corso e a scadenza 2023, sono stati programmati investimenti nel settore della depurazione per 26,9 milioni di euro. Ad ispirare le scelte da mettere in campo un mix tra le esperienze assimilate dai tecnici di Acque Veronesi, uno studio realizzato dall’Università di Brescia basato su un’attenta analisi del territorio e il necessario progressivo adeguamento a normative comunitarie sempre più stringenti. “Attualmente gestiamo 68 depuratori ma in futuro saranno meno” spiega il presidente di Acque Veronesi Roberto Mantovanelli. “Gestire un impianto grande, dimensionato su agglomerati urbani di una certa importanza, piuttosto che tre o quattro impianti piccoli, tarati su aree più limitate, porta notevoli vantaggi di gestione, di costi e di efficienza. Per questo da una parte pensiamo a nuovi depuratori sempre più innovativi e tecnologici e al potenziamento di alcuni già in funzione, raggruppando più zone del territorio, e dall’altra dismetteremo via via gli impianti più piccoli e quelli in attività da più anni che oggi richiedono manutenzioni sempre più importanti e onerose. Una strategia che ci permetterà anche di essere in linea con le normative europee, evitando il rischio di infrazioni”. Un piano che prevede anche la diminuzione del numero di vasche imhoff, attualmente circa una settantina; un trattamento primario della fognatura che viene usato in zone con un ridotto numero di abitanti.

Il depuratore di Isola della Scala, inaugurato nel 2020, uno degli impianti più tecnologici e innovativi della provincia. Al termine dei complessi processi depurativi, Acque Veronesi rende all’ambiente circa 70 miliardi di litri di acqua pulita e di buona qualità

INNOVAZIONE E TECNOLOGIA. Acque Veronesi da anni sta spingendo sull’automazione, attraverso l’utilizzo in una decina di impianti di controllori di processo.  “Oscar”, ad esempio, è un software di ultima generazione che permette un migliore controllo del processo biologico e una maggiore flessibilità del depuratore. E’ già in uso in tre impianti ed è previsto in tutti gli quelli di nuova costruzione. Sistemi simili, fatti in casa, sono stati progettati negli anni scorsi anche dai tecnici di Acque Veronesi. “Kando”, invece, rappresenta una novità assoluta che pone Acque Veronesi tra i gestori più innovativi d’Italia. Si tratta di una strumentazione di origine israeliana che attraverso un complesso sistema di raccolta e analisi dei dati, monitora in tempo reale tratti di rete fognaria, intercettando e localizzando tempestivamente possibili fenomeni inquinanti.

Le strategie e gli investimenti di Acque Veronesi nel settore della depurazione: in futuro meno impianti per una sempre maggiore efficienza

LAVORI IN CORSO. Come per altri settori, sono circa 4 mila – dalle grandi opere alle piccole manutenzioni –  gli interventi realizzati all’anno, Acque Veronesi gestisce in contemporanea più cantieri e progetti anche sul fronte depurazione. Tra i principali interventi in corso ci sono i potenziamenti di: Minerbe (il cui funzionamento sarà completamente automatizzato), che passerà da 2.200 a 6 mila abitanti equivalenti, San Giovanni Lupatoto, che risulterà al termine dei lavori più efficiente nella rimozione dell’azoto e in grado di rispondere alle esigenze di 30 mila abitanti equivalenti e Caldiero, dove sarà in particolare potenziata la fase di grigliatura e di sedimentazione secondaria per poter trattare senza rischi la portata di pioggia. Ormai alla fase di collaudo l’intervento realizzato a Sorgà, nell’impianto di Torre Masino, dove la sostituzione di una vasca imhoff porterà un notevole miglioramento a livello ambientale. Interventi complessivamente del valore di circa 5 milioni di euro.

Centraline di controllo che misurano portata e qualità degli scarichi. La “taglia” dei depuratori sono gli abitanti equivalenti: un’unità di misura che esprime la dimensione degli impianti e corrisponde all’inquinamento medio prodotto da una persona

CANTIERI IN PARTENZA. A breve altri due importanti progetti prenderanno il via. Siamo ai dettagli per l’avvio dei lavori per la costruzione del nuovo depuratore di Oppeano, a Feniletto. Un investimento da 4 milioni di euro per un impianto che risponderà alle nuove necessità di un’area a forte vocazione industriale e commerciale. La potenzialità sarà portata a 8 mila abitanti equivalenti e i lavori termineranno entro metà del 2022. In fase di consegna l’intervento previsto a Povegliano, dove la portata del depuratore salirà da 35 mila a 40 mila abitanti equivalenti per rispondere anche qui alle nuove necessità del territorio. In questo caso fine lavori previsto nel secondo semestre del prossimo anno.

IN FASE PROGETTUALE. La pianificazione di Acque Veronesi non si ferma al 2023 ma va già oltre, al futuro piano delle opere 24/27. Una volta terminati i lavori per la storica realizzazione del nuovo acquedotto (fine 2023), a Nogara partirà il progetto depuratore, che sarà a servizio (come la rete idrica) anche del comune di Gazzo Veronese. Nello stesso periodo, ma già nei prossimi mesi partirà la fase di progettazione, è previsto anche il potenziamento fino a 40 mila abitanti equivalenti del depuratore di Legnago – Vangadizza. Già definita la progettazione del potenziamento dell’impianto di Bussolengo, che passerà da 18 a 24 mila abitanti equivalenti. Ulteriori interventi riguarderanno anche il depuratore di Verona, con la realizzazione del progetto di copertura delle vasche e gli impianti di San Giovanni Lupatoto, Pescantina (in fase di studio) e Sommacampagna.

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