Verbotene Einreise, ingresso proibito. Facciamoci l’abitudine noi Veneti: il governo tedesco ha inserito una gran parte dell’Italia, fra le zone a rischio Covid. L’inserimento vale a partire da sabato prossimo. Tra le regioni italiane ci sono il Veneto, tutto il Nordest ed anche Lombardia, Lazio e Toscana. Rientra nella lista anche la provincia di Bolzano. Nell’elenco aggiornato figurano anche Polonia, Svizzera e quasi tutta l’Austria.     Stando alle regole in vigore, chi rientrerà da questi luoghi dalle ferie autunnali, dovrà fare una quarantena di 14 giorni o sottoporsi a un test per il Covid all’arrivo in Germania.

Nel frattempo, per fronteggiare l’evoluzione del Covid-19 senza intasare gli ospedali, che è il rischio maggiore, la Regione Veneto ha ulteriormente affinato le sue azioni, sul fronte della sorveglianza attiva dei pazienti positivi o paucisintomatici in isolamento domiciliare e sull’erogazione delle terapie ad essi necessarie. “La curva delle positività – ha detto Zaia illustrando i dati di oggi – sta salendo di giorno in giorno, ma rimangono stabili i ricoveri in terapia intensiva, e la percentuale dei sintomatici rispetto ai positivi rimane bassa, al 3,32%. Siamo di fronte a una situazione diversa da quella del marzo scorso, ma non per questo meno preoccupante. Perciò la guardia resta altissima e le azioni di sanità pubblica si devono evolvere con l’evolversi dei numeri e dell’epidemiologia, e tenendo conto che, con il crescere dei positivi (ogni positivo genera in media 20 contatti) e dei paucisintomatici bisogna affinare la sorveglianza attiva e le modalità di trattamento farmaceutico a domicilio”.

“In questo senso – ha aggiunto il Governatore – rivolgo al Governo un appello perché siano individuati e validati dei protocolli specifici per la cura dei pazienti a casa fino a che non si renda necessario il ricovero, perché da febbraio scorso – ha sottolineato – anche i metodi e i farmaci per le cure hanno fatto progressi e registrato innovazioni che sarebbe bene codificare e condividere. E’ evidente che, più si riesce ad assistere efficacemente un malato a domicilio, meno si accresce la pressione sugli ospedali”

Per fronteggiare l’esigenza di controllo delle migliaia in isolamento fiduciario, inoltre, potrebbe, fra poco, non risultare più efficiente come dovrebbe il metodo della telefonata quotidiana a casa da parte dei tracciatori. Zaia ha annunciato l’attivazione di una App di biosorveglianza attraverso la quale ogni persona isolata potrà quotidianamente far sapere le proprie condizioni alla struttura sanitaria presso la quale è in carico. Se la segnalazione dovesse far emergere qualche preoccupazione, allora i sanitari si porteranno al domicilio del paziente.