La sanità nel discorso di Giorgia Merloni in Senato

Nel suo discorso in Senato la Meloni ha parlato anche di sanità, confermando la critica di alcuni provvedimenti adottati durante la pandemia. “Noi abbiamo sempre riconosciuto il valore della scienza e per questo non la scambiamo con la religione. Quello che noi non abbiamo condiviso” ha precisato il nuovo capo del governo “è proprio che non ci fossero in alcuni casi evidenze scientifiche alla base dei provvedimenti che si prendevano”. Ma questo riguarda il passato. Almeno si spera.
Delineando linee programmatiche del suo esecutivo riguardo la sanità fa ben pensare la volontà dichiarata di volerla portare “verso i territori, valorizzare il ruolo dei medici di medicina generale, coinvolgere il sistema delle farmacie nell’erogazione di alcune prestazioni perché sono uno dei primi presidi sul territorio”.
Bisognerà chiarire che cosa intende per portare la sanità “verso i territori”. Se le parole hanno un valore significa quantomeno confermare l’attuale assetto regionale, visto che è questa la dimensione più vicina ai cittadini. Idea che non è proprio quella espressa dal responsabile della sanità di FdI che invece ha dichiarato di propendere per una centralizzazione. Staremo a vedere quale strada intende imboccare quando afferma giustamente che “non è accettabile il dilagare del turismo sanitario che abbiamo conosciuto in questi anni ed è obiettivo ridurre le disuguaglianze tra le regioni nell’erogazione delle prestazioni sanitarie nei Lea.”  Pensa alla centralizzazione, cioè a togliere la competenza sulla sanità alle regioni, come vorrebbero alcuni nostalgici del centralismo statalista? Oppure vuole intervenire con la mano pesante in quelle regioni dove è cronica l’inefficienza e l’incapacità? Pensa a livellare il SSN verso il basso, appiattendolo sul livello inferiore, come sempre accade quando centralizza? Oppure vuol far valere il principio di responsabilità con tuto quel che ne consegue in termini di gestione e di autonomia? La risposta a queste domande la si capirà presto da come si muoverà Schillaci, il nuovo ministro della Salute, e da chi verrà nominato nel suo staff, a cominciare dai sottosegretari. 

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