Negli ultimi tempi si parla spesso di linguaggio inclusivo, di maschili/femminili, di diversità. Oltre a essere un dibattito che appassiona gli esperti di comunicazione e di linguistica, in molti casi diventa l’occasione di un posizionamento sociale oltre che politico. Ed è proprio per questa urgenza e attualità non da tutti compresa e condivisa che nel terzo incontro di “Open – Il Festival della Cultura d’Impresa” si parlerà di Crescere dentro l’emergenza comunicativa con la sociolinguista Vera Gheno.

Un titolo ispirato da fenomeni che difficilmente diventano parte della cronaca ma che nonostante questo hanno un forte impatto sulla vita reale. Basti pensare alla richiesta dell’Ufficio comunicazione di Palazzo Chigi di utilizzare la formula “IL presidente” quando ci si riferisce a Giorgia Meloni e alle polemiche che ha scatenato. Nel suo libro “Chiamami così”, edito da Il Margine, Vera Gheno cerca di fare il punto proprio sul dibattito che in Italia si è sviluppato intorno al linguaggio con toni a tratti anche molto accesi. Il suo intento è aiutare le persone a prendere una posizione. Un altro tema molto controverso è l’utilizzo dello schwa, la “e rovesciata” che viene utilizzata al posto della desinenza maschile per definire un gruppo misto di persone.

Gheno Academy

Gheno lo definisce “un esperimento linguistico”, e lo interpreta come un’occasione per analizzare le ragioni che stanno alla base di questa scelta e poter andare oltre le polarizzazioni e gli irrigidimenti di entrambe le parti. Nella presentazione del libro, Fabrizio Acanfora scrive che “la diversità non deve essere sinonimo di comparazione ma di varietà, di una ricchezza che passa anche per il linguaggio. Le parole, se non utilizzate con sensibilità, sono capaci di etichettare le cose e le persone, di escluderle e stigmatizzarle. Ma, allo stesso tempo, hanno anche il potere di rappresentare e includere l’altro. Dipende tutto da quanto le persone sono disposte a mettere in discussione il proprio punto di vista”. Qualunque sia la posizione che l’osservatore intende assumere, è un tema di attualità e chiunque – imprese, professionisti, cittadini curiosi – lo potrà approfondire.

Sociolinguista, traduttrice dall’ungherese e divulgatrice, Vera Gheno ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca e per quattro anni con la casa editrice Zanichelli. Ha insegnato come docente a contratto all’Università di Firenze per 18 anni, e da settembre 2021 è ricercatrice nel medesimo ateneo. Autrice di numerosi libri tra cui spiccano “Guida pratica all’italiano scritto (senza diventare grammarnazi)”; “Social-linguistica. Italiano e italiani dei social network”, “Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello”, “Prima l’italiano. Come scrivere bene, parlare meglio e non fare brutte figure”, “Femminili singolari. Il femminismo è nelle parole” e “Parole contro la paura”. È infine del maggio 2022 “Chiamami così. Normalità, diversità e tutte le parole nel mezzo” (Il Margine).

L’incontro, condotto da Francesco Masini, è in calendario giovedì 16 febbraio alle 18.30 nella sede di Vecomp Academy in via Dominutti 2 a Verona. La partecipazione è gratuita e richiede solo l’iscrizione sul sito della Academy a questo link.

Vecomp Spa SB è un’azienda informatica veronese nata nel 1981 e specializzata in soluzioni software gestionali e infrastrutture ICT Cloud per professionisti e imprese. Nel 2015 ha lanciato Vecomp Academy, un concept pensato per la formazione interna e che negli anni ha sviluppato alcuni format dedicati a imprenditori, professionisti e manager per divulgare una nuova cultura d’impresa, imperniata sulla conoscenza della realtà che ci circonda come strumento per crescere personalmente e professionalmente. Anche grazie a queste iniziative, Vecomp SpA nel 2022 si è evoluta e trasformata in Società Benefit, affiancando agli obiettivi di profitto anche alcune finalità non profit.