Mantovanelli: i gestori chiedono a Bruxelles di “aprire” al fundraising. Al via la quinta emissione di Hydrobond

Serve accelerare sugli investimenti nel settore idrico e servono nuovi strumenti finanziari per poterli realizzare; lo hanno chiesto oggi a Bruxelles i gestori italiani che fanno parte di Aqua Publica Europea (l’associazione che riunisce i gestori dell’idrico a capitale interamente pubblico del vecchio continente).

«I gestori devono innanzitutto proseguire sulla strada della massima efficienza, che rappresenta un primo e significativo risparmio» spiega Roberto Mantovanelli, presidente di Acque Veronesi (che ha investito oltre 130 milioni di euro negli ultimi tre anni e prevede di investirne oltre 300 nei prossimi sei) e vicepresidente di Ape. «L’unica alternativa alla tariffa oggi è quella di intercettare finanziamenti esterni: lo abbiamo fatto con il Pnrr e lo dovremo fare in futuro quando ce ne sarà occasione, penso soprattutto alle grandi infrastrutture idriche che non hanno una correlazione diretta con i consumi e quindi con la tariffa a carico dei cittadini».

«E’ però riduttivo chiedere solo un impegno economico alle prossime istituzioni europee» prosegue Mantovanelli, che con Ape punta a nuovi strumenti normativi che permettano di individuare fonti di finanza alternative a sostegno degli investimenti e di facile accesso per le utilities idriche: «Una strada poco esplorata è per esempio quella del fundraising, con la quale si potrebbero finanziare opere specifiche: negli anni sempre più aziende sono diventate molto sensibili al tema dell’acqua ma servirebbero strumenti normativi dedicati.

Ci sono poi, a vari livelli, una serie di fondi stanziati e inutilizzati da anni, risorse che auspichiamo possano essere mobilitate in favore del nostro settore dato che gli investimenti nell’idrico nei prossimi anni saranno cruciali per la qualità della vita dei nostri cittadini e per la sopravvivenza e lo sviluppo delle nostre imprese».

Nonostante una tariffa tra le più basse d’Europa, mediamente in Veneto il costo del servizio dei gestori idrici si aggira sui due euro per metro cubo (mille litri) d’acqua consumata, mentre a Bruxelles si viaggia sui 4 euro e a Parigi sui 6 euro per metro cubo, la volontà è quindi quella di spingere sugli investimenti gravando in maniera meno impattante possibile sulla tariffa.

Mantovanelli, obbligazioni per finanziare le opere a lungo termine

Cosa che i gestori veneti che fanno parte del consorzio Viveracqua hanno già ottenuto in passato attraverso l’operazione “Hydrobond”, uno strumento di tipo obbligazionario indicato da Bei (Banca Europea per gli Investimenti) come esempio virtuoso di economia circolare in Europa. «Un’esperienza vincente che proseguirà con una prossima emissione, la quinta” conclude Mantovanelli.  “Si tratta di obbligazioni sottoscritte da importanti investitori istituzionali che ci hanno permesso di finanziare con durate lunghe e a tassi vantaggiosi una parte significativa delle nostre opere.

Grazie a questo già oggi, riuscendo a contenere l’impatto sulle tariffe, in Veneto siamo sopra la media italiana degli investimenti pro capite per residente, collocandoci nella fascia più alta che va dagli 80 ai 100 euro a persona». 

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