Masi Agricola, la semestrale registra ricavi in crescita del 26% a 36,9 milioni€. Ebitda a 8,4 milioni, più 55%

In una giornata contrassegnata dal segno rosso a Piazza Affari (meno 0.26%), il titolo Masi Agricola si porta a 4.95€/azione registrando un più 1,85% frutto della semestrale resa nota dal CDA odierno. Sebbene siamo lontani dal picco registrato al giugno scorso (allora quotò 5,8€/azione) la cantina guidata da Sandro Boscaini ha mostrato in questo inizio di esercizio una capacità di ripresa davvero molto interessante tanto da registrare il miglior semestre da quando Masi è quotata a Piazza Affari: i  ricavi netti raggiungono i 36,9 milioni di euro (+ 26,2% vs 29,3 mln di euro nel 1H 2021), l’ EBITDA sale a 8,4 milioni di euro (5,4 mln di euro nel 1H 2021) ; l’ EBIT si porta a 6,2 milioni di euro (3,3 mln di euro nel 1H 2021). L’utile netto si attesta a 4,1 milioni di euro (2,1 mln di euro nel 1H 2021) mentre scende l’indebitamento finanziario netto a 4,0 milioni di euro (in risalita rispetto ai 2,7 mln di euro al 31 dicembre 2021 ma fortemente ridimensionato se paragonato ai 6,3 mln di euro al 30 giugno 2021).

Per Sandro Boscaini: «Nell’insieme abbiamo avuto un primo semestre 2022 molto buono, pur con tutte le rilevanti perturbazioni in corso nel contesto macroeconomico, geopolitico e sociale, che pongono alcuni seri interrogativi sul futuro. Noi continueremo a lavorare applicando la nostra strategia di medio-lungo termine e in tal senso è emblematica la prossima celebrazione della 250° vendemmia dei Boscaini al “Vaio dei Masi”: la storia di un connubio inscindibile, alimentata attraverso quell’impegno mirato a crescere a passo d’uomo che, nel corso dei secoli, ha fatto superare asperità anche più sfidanti delle odierne».

Dove cresce Masi? Intanto ha ripreso forza il canale horeca, che nel complesso sta ritrovando smalto, pur se con significative oscillazioni infrasettimanali, con i centri metropolitani che ancora non lavorano a livelli pre-Covid e con l’hotellerie di lusso che registra tassi di occupazione generalmente ancora al disotto del pre-Covid. A questo si aggiunge il restocking, ovvero la propensione ad anticipare gli ordini di acquisto per premunirsi da eventuali aumenti di prezzo e per fronteggiare le accentuate difficoltà dei trasporti internazionali. Questo soprattutto nel Nord America. Ha ripreso forza anche il canale duty-free e travel retail in virtù della ripresa dei flussi turistici in tutto il mondo. I dati sono raddoppiati, ma non hanno ancora raggiunto i livelli pre-covid.

Dal punto di vista geografico va bene il mercato italiano che aumenta di oltre 2,6 milioni di euro (+39,7%), mentre in termini percentuali è il “Resto del Mondo” l’area che cresce maggiormente (quasi +54%), anche grazie al Duty Free dei relativi Paesi. Da segnalare, all’interno degli “altri Paesi europei”, l’andamento della Russia, che – pur con uno stop nel mese di giugno più che recuperato a luglio – ha visto il primo semestre 2022 sempre al disopra del 2021, beneficiando della maggiore stanzialità delle fasce di consumatori più high spending e di un maggiore potere di acquisto locale per effetto di un cambio euro/rublo meno penalizzante che in passato.

Fra le “curiosità” di questo semestre che hanno impattato sulla vita aziendale i due incendi – a Canevel nel cuore della Conegliano-Valdobbiadene DOCG e a Cinigliano, nel Grossetano, presso la tenuta Poderi BellOvile, che la Società possiede e che è condotta con protocollo e certificazione bio, ottenendo un Rosso Toscana e un Vermentino Toscana a marchio Serego Alighieri BellOvile. In Veneto i danni sono stati significativi, ma compensati dall’assicurazione, mentre il più recente incendio in Toscana non ha causato danni alla tenuta.

Il trend positivo è proseguito anche dopo la chiusura del primo semestre con ordini superiori alle medie precedenti del periodo.

La grafica qui sopra indica la ripartizione dei ricavi per tipologia di vini (con riferimento a un tendenziale posizionamento di fascia-prezzo retail a scaffale in Italia) per Top Wines si intendono vini con prezzo per bottiglia superiore a 25 euro; Premium Wines: vini con prezzo per bottiglia tra i 10 e 25 euro; Classic wines: vini con prezzo per bottiglia tra 5 e 10 euro.

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