Ieri il sindaco ha invitato a un tavolo di lavoro i rappresentanti della grande distribuzione e delle associazioni di categoria per affrontare la crisi che sta colpendo tante famiglie per l’aumento dei prezzi e delle bollette, causate dalla pandemia, dalla speculazione e dalla guerra in Ucraina. Presenti i rappresentanti di Lidl, Rossetto, Migross, Confcommercio e Confesercenti. Dagli ultimi dati del Comune il 55% degli attuali richiedenti è sconosciuto ai Servizi sociali. Il 51% delle domande arriva da persone nella fascia d’età 41-60 anni, quindi in età lavorativa. Il 20% è over 65. Due le fasce che risentono maggiormente dei rincari: gli adulti soli con figli a carico e gli anziani. Nasce così il ‘Patto per la città’ pubblico-privato fatto di tre step. Primo, il rilascio di una ‘family card’ che certifichi una reale difficoltà economica, non necessariamente con Isee sotto i 9 mila euro, ma anche con redditi più alti che non riescono a far fronte all’aumento del costo della vita. Secondo, la raccolta di generi alimentari ad hoc per i veronesi che faticano ad arrivare alla fine del mese attraverso la  ‘family card’ del Comune. 

Terzo, il lancio di una campagna informativa per far conoscere le iniziative promosse dai supermercati e dalle associazioni di categoria coinvolte. “Un tavolo di lavoro davvero proficuo, come sempre Verona risponde concretamente agli appelli di solidarietà, a maggior ragione oggi con tanti nostri concittadini in difficoltà – ha detto il sindaco Sboarina -. Siamo consapevoli di non poter risolvere il problema, servirebbero infatti interventi e politiche strutturali del Governo, ma siamo chiamati a fare la nostra parte.