Martedì 31 gennaio quinto appuntamento con l’edizione numero 36 del Grande Teatro veronese. In scena “La valigia” dello scrittore-giornalista russo Sergei Dovlatov, uno spettacolo tratto dall’omonimo romanzo autobiografico che ripercorre la sua esperienza di esule migrante. Il protagonista è Giuseppe Battiston, con la regia di Paola Rota. Repliche fino a domenica.

Dopo il grande successo di “Così è (se vi pare)” di Luigi Pirandello il Grande Teatro, rassegna organizzata dal Comune di Verona in collaborazione col Teatro Stabile di Verona, prosegue così con il racconto personale ma insieme universale di Dovlatov, scomparso nel 1990 non ancora cinquantenne. Lo spettacolo sarà in scena fino a sabato 4 alle 20.45 e domenica alle 16. Ne è protagonista Giuseppe Battiston, che ne cura anche l’adattamento a quattro mani con Paola Rota, regista dello spettacolo. “La valigia”, presentato a Verona subito dopo il suo debutto, va in scena pochi giorni dopo l’uscita al cinema di “Io vivo altrove!”, ispirato a Flaubert che segna il debutto di Battiston anche nella regia oltre che esserne il protagonista.

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Dovlatov vide le sue opere pubblicate negli Stati Uniti e in Europa dopo il 1978, anno in cui emigrò a Vienna e da lì a New York, dove raggiunse la moglie e la figlia. Prima di allora i suoi romanzi erano circolati solo clandestinamente in Unione Sovietica. La valigia, pubblicata nel 1986, riguarda proprio la sua esperienza di migrante. Alla vigilia della partenza che ha il marchio dell’irreversibilità si devono scrivere su un foglio dodici cose che si porteranno via. Una volta fatta la lista, a ogni coppia di cose va associato un ricordo. A ogni coppia di ricordi, un sentimento. La valigia diventa così metafora della diaspora, la condizione umana di sentirsi emigranti dello spazio e del tempo.

Attraverso gli oggetti e i ricordi che questi attivano, Battiston dà vita a diversi personaggi che riemergono dalla memoria: uomini e donne raccontati con i filtri della distanza, della distorsione e della comicità. Nel passaggio tra presente e passato si articola lo spettacolo che usa come dispositivo di racconto e di evocazione uno studio radiofonico, attingendo alla storia di Dovlatov giornalista e reporter. Un testo per provare a dissacrare il sacro, e per imparare a rispettare ciò che rispettabile non è: per capire che, a dispetto di ogni logica, i valori umani esistono solo al di fuori delle convenzioni.

Secondo i critici “Dovlatov fa venire in mente Cechov”. Morto in esilio, aveva uno stile di vita molto appartato rispetto agli stessi dissidenti, tanto riservato e originale da aver fatto dire di sé che era un “dissidente dalla vita” per come vi si approcciava: sempre in modo amaro e dissipatorio, nello stile di Raymond Carver. Dovlatov racconta di piccoli episodi quotidiani, dai quali trae, mescolando il grottesco della vita con la bizzarra natura filosofica dei suoi personaggi (il più delle volte persone ai margini che si arrangiano a vivere, in Russia come in America), pessimistiche lezioni cariche di irresistibile umorismo e assolutamente veritiere.

Ma cosa contiene quella valigia che un giorno per caso salta fuori dall’armadio, dimenticata? Oggetti portati via da Leningrado, che corrispondono a un episodio o a un personaggio della vita vagabonda di Dovlatov. Episodi e personaggi paradossali, divertenti, insoliti. A narrarli il tipico uomo sovietico della sua epoca, con una vita come tante: “Osservai la valigia vuota. Sul fondo Marx. In cima Brodskij. Tra loro la mia unica, inestimabile, irripetibile esistenza”. Iosif Brodskij, poeta russo e premio Nobel 1987: l’afflato metafisico a fare da contraltare all’ideologia. “La valigia”, come molti capolavori dell’epoca, riscosse un enorme successo in Russia negli anni Novanta, nella Russia post-Perestrojka che sembrava, in apparenza, rinata.

Giovedì 2 febbraio alle 18 Giuseppe Battiston incontra il pubblico nel Piccolo Teatro di Giulietta, un incontro è a ingresso libero. Biglietti in vendita al Nuovo (lunedì-sabato, 15.30-19.30) e a Box Office (lunedì-venerdì, 9.30-12.30 e 15.30-19, il sabato 9.30 alle 12.30). Biglietti anche online su www.boxol.it/boxofficelive e www.boxofficelive.it.