Prestiti alle PMI, Dal Moro pressa Gualtieri: che fine ha fatto il supporto delle banche e del Mediocredito centrale?

Gianni Dal Moro insiste col Governo per far correre la macchina degli aiuti alle imprese piegate dalla crisi Coronvirus: nella giornata dell’annuncio del nuovo crollo del Pil del secondo trimestre, meno 12,4% contro la media della UE dell’8 (ma la Germania, il nostro principale mercato, ha perso il 10% e questa è un’ulteriore minaccia che pesa sulla ripresa autunnale), il parlamentare veronese del PD punta il dito sui ritardi esistenti nella erogazione dei prestiti garantiti dallo Stato alle PMI con fatturato non superiore ai 3,2 milioni €. A giugno, col decreto liquidità, si era ottenuto che il prestito – sino al 25% del fatturato del 2019 – venisse ripagato dalle imprese in un lasso di tempo ampio, dai 10 ai trent’anni, permettendone così l’utilizzo ed un rientro senza sottrarre preziosa liquidità agli imprenditori. «A 50 giorni  dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale questa norma risulterebbe in larghissima parte non applicata dagli istituti bancari a causa della mancata emanazione delle circolari da parte di Medio Credito Centrale MCC e dell’Associazione bancaria italiana ABI di una chiara ed evidente comunicazione alle Banche – sottolinea in una interpellanza Dal Moro – chiedo quindi al Ministro dell’Economia, quale provvedimenti e iniziative intenda adottare affinché vengano emanate chiare ed evidenti  direttive da parte di MCC e di ABI affinché comunichino tempestivamente al sistema bancario la possibilità di allungamento dei tempi di restituzione dei prestiti; quale sia l’ammontare dei prestiti concessi ad oggi e il valore del prestito medio alle nuove condizioni approvate in sede di conversione del decreto Liquidità con particolare riferimento alle imprese con fatturato compreso da 30 mila e fino a 3,2 milioni di euro, indicando altresì quanti prestiti sottoscritti abbiano un periodo di restituzione fino a 10 anni, da 10 a 15 anni, da 15 a 20 anni e oltre i 20 anni».

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