Quattro conti e qualche previsione in vista delle elezioni del 25 settembre

Nessuno dice che il 25 settembre andremo a votare con una legge elettorale che ci impedisce di scegliere i nostri rappresentanti. Hanno tagliato il numero dei parlamentari, ma si sono ‘dimenticati’ di fare la nuova legge elettorale. Così si va a votare col ‘Rosatellum’, una porcata peggiore del ‘Porcellum’. E  i deputati e i senatori, mica ce li possiamo scegliere. No! Vengono ‘nominati’ dai capi partito. Noi ci dobbiamo limitare a mettere sole lo crocette sui simboli. A decidere che va a Roma a rappresentarci ci pensano le segreterie dei partiti.

E allora come potrebbe essere la nuova rappresentanza veronese col taglio che porta il totale dei parlamentari da 945 a 600.

Partiamo dal Veneto, la cui rappresentanza passa da 50 a 32 deputati e da 24 a 16 senatori. Dei 32 deputati, 23 saranno scelti nei collegi e 8 scatteranno col sistema proporzionale dalle liste fatte dai partiti. Dei 16 senatori 5 saranno eletti nei collegi e 11 scatteranno col sistema proporzionale dalle liste fatte dai partiti.

E a Verona? Proviamo ad azzardare delle previsioni.

Lega: dei 6 parlamentari 2 resteranno a casa per il taglio di 1/3. Dei 4 rimanenti è verosimile che  ne verranno eletti 2/3.

Forza Italia che ne aveva 2, fra taglio e calo dei consensi ne avrà 1

Fratelli d’Italia ha il vento in poppa: ne aveva 2, un deputato e un senatore. Il taglio di 1/3 è ampiamente compensato dall’aumento dei consensi: potrebbe averne 4 o anche 5

Il M5S ne aveva 2, dovrebbe scomparire.

Il Pd ne aveva 4, considerato che il taglio potrebbe essere compensato dal recupero dei voti sul M5S potrebbe passare a 3.

Questi i conti, col beneficio d’inventario, tanto per orientarsi nella tra confusione che è stata generata da una legge fatta a metà.

Per i nomi, uscenti a parte, che si suppone si ripresentino ma non è detto che vengano rieletti, aspettiamo il 25 agosto, dopo che le segreterie nazionali dei partiti abbiano deciso la composizione e l’ordine delle liste e a chi assegnare i collegi uninominali. Già allora si potrà sapere con un margine di errore minimo chi verrà eletto. Senza aspettare il 25 settembre. E questo la dice lunga sulla nostra democrazia.

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