Schillaci alle Camere: estendere il divieto di fumo, più medici, più attenzione ad anziani, potenziare le terapie intensive

A vent’anni dalla legge Sirchia il ministro della Salute, Orazio Schillaci annuncia il passo successivo ed estende il divieto di fumo alle sigarette elettroniche e ai prodotti del tabacco riscaldato, nei luoghi all’aperto in presenza di minori e donne in gravidanza. Eliminate le sale fumatori. 

Oltre a questo provvedimento, finalizzato a far diminuire il numero dei fumatori, che si stima sui 10 milioni, il ministro ha lanciato la campagna “Proteggiamoci, anche per i momenti più belli – Vacciniamoci contro il Covid e l’influenza stagionale.Principalmente le persone fragili e gli anziani”, ha spiegato.
Mes. 30 miliardi del prestito europeo potrebbero essere molto utili, ma sono necessari degli approfondimenti, ha messo le mani avanti Schillaci, lasciando aperta la porta ad ogni opzione.

Sul fronte dei medici e degli infermieri ha rinnovato l’impegno ad assicurare le necessarie risorse per reclutare nuovi professionisti e migliorare le condizioni di lavoro, soprattutto in particolare nei servizi maggiormente critici. Ma ha tenuto a specificare che le attuali difficoltà del Ssn “sono il frutto di errate strategie e di trascuratezza nelle valutazioni di annose problematiche, che affondano le radici nel passato” come la programmazione dei fabbisogni del personale sanitario e il numero chiuso a medicina e l’insufficienza dei posti di specializzazione.

Anziani. L’obiettivo è di aumentare l’assistenza domiciliare fino a prendere in carico entro il 2026, il 10% degli over65 ( oggi 5%). In particolare, sono previsti decreti legislativi per assicurare la sostenibilità economica dei servizi di cura e assistenza a lungo termine per le persone anziane, anche non autosufficienti.

Schillaci vuole potenziare le terapie intensive per non farsi trovare impreparati in caso di nuove emergenze e vuole anche rivedere i criteri di appropriatezza dell’accesso ai ricoveri di riabilitazione ospedalieri. 

“Ci tengo ad evidenziare – ha continuato il ministro-  che il finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato, è incrementato di 2.150 milioni di euro per l’anno 2023, 2.300 milioni di euro per l’anno 2024 e 2.600 milioni di euro a decorrere dall’anno 2025”. Un importante inversione di tendenza”.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail