Tajani apre i giochi sulla candidatura per il dopo Zaia del 2025

Antonio Tajani anticipa tutti e lancia la candidatura di Flavio Tosi a presidente del Veneto per le elezioni del 2025. 

“Flavio Tosi – ha detto il numero 1 di Forza Italia in una riunione tenuta questa mattina a Verona- certamente è nella rosa di Forza Italia il candidato che potrebbe governare benissimo il Veneto”. Apre così la corsa alla candidatura per le elezioni regionali  del 2025, quando Zaia non si potrà più ricandidare avendo già svolto 3 mandati ed essendo ormai sfumata la possibilità di una leggina ad hoc che possa permetterglielo.

Tajani apre i giochi sulla candidatura per il dopo Zaia del 2025

Tajani ci prova

“Farò in modo – ha affermato Tajani- che Forza Italia debba essere protagonista anche nel Veneto: metteremo in campo i nostro migliori uomini e le nostre migliori donne per governare bene questa regione”.  “Abbiamo tanti nomi da offrire ai nostri alleati, non poniamo veti, ma non accettiamo veti” ha concluso Tajani.

Finora nessuno dei partiti del centrodestra aveva toccato l’argomento, piuttosto delicato, dato che si tratta della presidenza di una delle regioni più ricche e più popolose d’Italia. Tajani, lanciando la candidatura di Tosi ha giocato d’anticipo, anche se la mossa non ha sorpreso nessuno degli addetti ai lavori. 

Tajani apre i giochi sulla candidatura per il dopo Zaia del 2025

Era chiaro che Flavio Tosi, che è anche segretario regionale e l’uomo di spicco del partito, fosse il candidato naturale di Forza Italia. Lo standing per farlo ce l’ha tutto e anche l’esperienza, essendo stato, oltre che sindaco di Verona, consigliere ed assessore regionale. E poi, anche in un’ottica di riequilibrio del potere all’interno della regione, è uno dei pochi veronesi ad avere le carte in regola per essere candidato.

Impossibile, a poco meno di 2 anni di distanza, fare previsioni circa la possibilità che gli alleati del centrodestra possano accogliere la proposta di Tajani.

Fratelli d’Italia, col 32,7%, è il partito di maggioranza relativa nel Veneto e, all’interno del centrodestra, quello con più del doppio dei voti della Lega (14,5%) e più del quadruplo di quelli di Forza Italia (7%). E’ piuttosto improbabile che ceda il posto al partito che gode del minor consenso. Inoltre c’è da considerare che la destra veneta non ha mai avuto un presidente regionale, cosa che invece ha avuto la Lega con Zaia e Forza Italia con Galan.

E poi ci sono da considerare gli equilibri nazionali. 

Tajani

La Lega

La Lega ha già la Lombardia, che per peso demografico vale doppio, con il governatore Fontana ed il Friuli- Venezia Giulia con Fedriga oltre che la provincia autonoma di Trento con Fugatti, l’Umbria con Donatella Tesei e la Sardegna con Christian Solinas. 

Tajani

Forza Italia

Forza Italia ha il Piemonte con Cirio, la Liguria con Toti, fuoriuscito ma comunque eletto in quota a FI; il Molise con Donato Toma; la Basilicata con Vito Bardi; la Calabria con Roberto Occhiuto e la Sicilia con Renato Schifani.

Tajani

Fratelli d’Italia

Fratelli d’Italia ha il Lazio con Francesco Rocca, le Marche con Francesco Aquaroli e l’Abruzzo con Mario Marsilio. 

Quindi, sic stantibus rebus, la Lega con l’8,9% ha la presidenza di 4 regioni e di 1 provincia autonoma;  Forza Italia con l’8,3% ha la presidenza di ben 5 regioni mentre FdI col 26% ne hasolo 3.

Tajani apre i giochi sulla candidatura per il dopo Zaia del 2025

Va bene che in un anno e mezzo può succedere di tutto, ma sarebbe quantomeno bizzarro che la Meloni con il triplo dei voti della Lega e di Forza Italia non pretendesse di riequilibrare la situazione e rinunciasse alla presidenza del Veneto.

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