Dei tre distinti episodi ricostruiti dagli investigatori dovrà rispondere un tunisino di vent’anni, già gravato da precedenti per reati contro il patrimonio, riconosciuto come l’autore delle rapine commesse consecutivamente venerdì sera. E’ stato arrestato dai poliziotti in corso Porta Nuova, grazie alla segnalazione di un testimone che stava assistendo alla scena. Proprio durante le ricerche, avviate immediatamente, i poliziotti lo hanno riconosciuto seduto ad un tavolo del caffè “Ai Duchi”. La cosa curiosa è che il tunisino, accortosi dell’arrivo della Polizia, per non destare sospetto stava costringendo la sua vittima a rimanere seduta al suo fianco, facendo finta di nulla. Resosi conto di essere stato riconosciuto, d’un tratto si era alzato ed aveva tentato di darsi alla fuga, senza però riuscirci. Il ventenne aveva commesso la prima rapina, nella stessa serata, in piazza Bra ai danni di un ragazzo che, dopo essere stato strattonato e trascinato a forza in un luogo lontano da occhi indiscreti, si era visto costretto a consegnare il telefono e anche a fornire, sotto minaccia di un coltello, il codice di sblocco. Con le stesse modalità nei pressi della Gran Guardia, il tunisino era riuscito a sottrarre un altro cellulare. Questa volta, però, il derubato si era messo ad urlare, attirando l’attenzione dei passanti e costringendo il suo aggressore a fuggire abbandonando a terra il telefono appena rubato. Con la stessa dinamica il ventenne era riuscito, poi, a mettere a segno l’ultima rapina. Gli agenti delle Volanti hanno rinvenuto nelle tasche del giovane i telefoni rubati e il coltello utilizzato per impossessarsene. L’arresto del responsabile – al quale oltre alla rapina aggravata continuata è stata contestata anche la resistenza a Pubblico Ufficiale – è stato convalidato in carcere nella mattinata odierna; nei suoi confronti il giudice ha disposto la misura della custodia cautelare.