Variante 29, 300 milioni di investimento a rischio. La campagna elettorale inizia senza curarsi dell’economia della città

300 milioni di lavoro significano, mal contati, 10mila posti a tempo pieno. Posti che potrebbero non vedere mai la luce. E’ stato notificato infatti oggi al Comune il ricorso al Tribunale amministrativo regionale da parte di Flavio Tosi, che chiede l’annullamento della delibera per l’approvazione della Variante 29, avvenuta in consiglio comunale il 28 luglio. Un ricorso basato non su vizi di forma del documento urbanistico, né sui contenuti, bensì sulla mancanza di trasparenza nell’utilizzo degli strumenti digitali in dotazione all’Amministrazione e al Consiglio comunale da aprile 2020, viste le norme anti-assembramento dovute all’emergenza sanitaria per la pandemia.  

Un sistema, il Concilium, quello utilizzato a Verona come in tanti altri Comuni d’Italia così come dalla Regione Veneto, chiuso e accessibile solamente dagli aventi diritto. Sul quale ogni operazione è immediatamente rintracciabile dalla società di gestione. Come dimostrato a margine dell’episodio del voto illegittimo avvenuto proprio durante una delle sedute del Consiglio comunale di fine luglio dedicate all’esame della Variante 29. In poche ore, infatti, le verifiche interne hanno permesso di rintracciare l’identificativo del device dal quale era stato effettuato il voto ‘illegittimo’. Ora la questione entra nelle aule dei tribunali, rischiando di bloccare un provvedimento realizzato ad una velocità amministrativa mai vista prima, condiviso con i principali stakeholder cittadini e destinato a cambiare il volto della città da qui ai prossimi decenni. Un processo di rigenerazione urbana che toglie al degrado e all’insicurezza tantissime aree cittadine ora abbandonate e in disuso, con ricadute positive sul territorio in termini di lavoro e opere pubbliche.

Due numeri su tutti, circa 10 milioni il valore delle opere pubbliche realizzate con i contributi compensativi delle 45 schede approvate, e 300 milioni calcolati per i lavori di costruzione. Gli uffici legali del Comune sono già al lavoro per la parte di competenza del ricorso.

Immediata la replica di Federico Sboarina con l’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala, il presidente del Consiglio comunale Leonardo Ferrari e i consiglieri e capigruppo di maggioranza Daniele Perbellini, Paola Bressan, Andrea Velardi, Matteo De Marzi e Roberto Simeoni: “Ritengo che esista un limite nell’attività amministrativa e nel fare politica, che segna il solco tra l’interesse personale e quello della comunità – ha detto il sindaco -. Oggi questo limite è stato abbondantemente superato, perchè il ricorso presentato oggi dal consigliere Tosi, su una vicenda che tra l’altro che lo vede coinvolto per aver commesso un reato informatico durante una seduta del Consiglio comunale, cerca di bloccare una variante fondamentale e strategica per la città. La Variante 29 non solo va a rigenerare le aree degradate del territorio, ma ha una ricaduta positiva per tutti di 10 milioni di opere pubbliche e 300 milioni di attività. Significa lavoro per le nostre famiglie e per le nostre imprese, vuol dire migliorare la qualità della nostra vita, della viabilità, del traffico e del territorio in generale. Mi chiedo come sia possibile anteporre il proprio interesse personale, il solo fine politico, al bene e all’interesse di un’intera comunità, che altro non chiede che poter lavorare, vivere serenamente e uscite finalmente dal difficile periodo della pandemia. Non è all’amministrazione che il consigliere Tosi deve rispondere, ma alla città intera, alle famiglie e alle imprese che vedevano in questa variante una grande occasione di crescita, sviluppo e miglior qualità della vita, e che ora rischia di bloccarsi nelle aule dei tribunali. Non c’è giustificazione a questo comportamento, l’assunto dell’immobilismo non regge, questa variante ne è la dimostrazione. L’immobilismo appartiene invece alla passata amministrazione, ne è prova che l’unica opera iniziata prima del 2017 e inaugurata dal sottoscritto sono stati i giardini di piazza Indipendenza. A riprova che nei cinque anni precedenti nulla è stato fatto”.

 “Un anno fa pubblicavamo l’annuncio per il bando della Variante 29 – ricorda l’assessore Segala-. Ed entro novembre chiudiamo l’esame delle osservazioni e della controdeduzioni. La Variante 29 è un messaggio positivo di rinascita a tutta la città. Per questo è stata fatta una vera e propria maratona, perchè l’obiettivo da raggiungere è davvero importante per Verona. La verità è che questo risultato dà fastidio, la Variante 23 della giunta Tosi ci ha messo due anni solo a partire, e siamo stati noi ad approvarla dopo averla modificata. Nel frattempo abbiamo approvato altre 39 varianti urbanistiche, ma nessuno è stata oggetto di ricorso. Evidentemente non davano fastidio come la 29, un provvedimento scritto da zero, che comprende 45 schede e con ricadute economiche importantissime per la città”.  

Leonardo Ferrari: “La variante 29, grazie a un gran lavoro di condivisione con l’opposizione e le minoranze è stata chiusa a luglio, molto prima rispetto al giorno previsto. Fa specie vedere che l’unica persona che ha compiuto un vero reato nella sala consigliare sia quella che presenta un ricorso su strumenti e metodi previsti dal regolamento” 

Andrea Velardi: “Questa variante è un’iniziativa di tale portata che ci ha visti tutti lavorare senza sosta, estate compresa. Portare a casa questa variante in così poco tempo, rimanendo in aula fino a mezzanotte, è stato qualcosa di eccezionale, e sarà la città a giudicare chi lo vuole fermare”. 

Matteo De Marzi: “Questa variante è il frutto di ore di impegno e lavoro politico, bloccarla significa nuocere alla città tutta, imprese, famiglie e lavoratori”. 

Daniele Perbellini: “Questo ricorso offende tutta la maggioranza e tutti noi che abbiamo dedicato tante ore per votare una variante importantissima per la città”. 

Paola Bressan: “Il consigliere Tosi, che vorrebbe bloccare questa variante, è colui che ha ammesso di aver fatto compiere un reato al consigliere Meloni. Con che coraggio accusano, proprio loro che non accendono mai la telecamera in consiglio, né quando parlano né quando votano, una situazione paradossale. Questa variante dà fastidio perché significa che l’Amministrazione sta rispondendo a delle esigenze dei cittadini”. 

Roberto Simeoni: “Il cittadino si può rendere conto con i propri occhi del lavoro fatto, l’amministrazione Sboarina lo dimostra con i fatti”. 

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail