Baby Pit Stop. La donazione di Abio al Magalini di Villafranca e il percorso completo dalla nascita alla dimissione

E’ stata molto gradita da parte dell’Uoc di Pediatria dell’Ospedale di Villafranca la donazione da parte della Fondazione Abio.  Lo dice il direttore Alessandro Bodini: «è un separé, che ha per tema il mare, come tutto il reparto, che va a completare un’area dedicata specificamente alla mamma e al bambino, che il nostro personale sanitario del Magalini chiama ‘Baby Pit Stop», termine usato per la sosta ai box nelle corse automobilistiche.

Così la mamma che arriva all’ospedale di Villafranca ha la possibilità di accudire e seguire il bambino in una di una zona dedicata, abbellita anche da dei quadretti fatti a mano donati da un’associazione che si chiama ‘L’angolo di Cinzia’.

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La collaborazione stretta che l’Uoc di Pediatria ha istituito ormai da tempo con l’Ostetricia e la Ginecologia permette che fin dal momento successivo alla nascita sia il bambino che la mamma vengano seguiti nel loro percorso fisiologico e, se ci fossero delle problematiche, anche in quello parafisiologico. 

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Il Magalini è un ospedale ‘amico del bambino’, perciò  tutti i servizi sono collegati dal momento della nascita: i controlli post nascita, le visite, gli esami che vengono fatti anche nell’ambulatorio del follow-up, compresa, eventualmente servisse, la patologia neonatale, fino alla dimissione.

Il reparto di Pediatria è in stretta collaborazione di back transfert con l’Ospedale della Donna del Bambino di Verona e  fornisce delle aree di accoglienza anche ai neonati che vengono dall’esterno e, aggiunge Bodini, «soprattutto in questo periodo stiamo facendo le vaccinazioni ai bambini ex prematuri o fragili con patologie croniche per il virus respiratorio sinciziale».

Il supporto neonatale se necessario, può avvalersi anche della patologia neonatale. 

«Abbiamo insomma – conclude Bodiniun percorso completo al 100%, dal momento della nascita alla dimissione e nel follow-up, garantendo durante tutto questo percorso la presenza sempre comunque di un pediatra che si occupa del punto nascite sette giorni su sette e 24 ore su 24».

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