Vino cancerogeno? Il Veneto e Verona non ci stanno. Le reazioni di Zaia e del Presidente del Consorzio Valpolicella 

Nella sessione plenaria del Parlamento europeo verranno votate le raccomandazioni del Comitato speciale per combattere il cancro (BECA). Fra queste quella che definisce il consumo di vino come dannoso e cancerogeno. Il vino è un prodotto d’eccellenza soprattutto per l’Italia e per la Francia. Il Veneto è la regione italiana che produce più vino. Non poteva mancare la reazione di Zaia: “Siamo stanchi di questa Europa – dice Zaia- ossessivamente e puntualmente prodiga di novità sui prodotti tipici, che guarda caso vanno sempre a colpire dalla stessa parte: le tipicità, le vera agricoltura del prodotto tipico, quell’agricoltura della quale sono la culla i nostri territori”. “L’estremizzazione del prodotto tipico che fa male – aggiunge Zaia – può peraltro valere per qualsiasi altro alimento, alcolico o no, che, se consumato smodatamente, può creare danni, e questo lo sanno anche i bambini. Questa pletora di esperti che ciclicamente compare sulla scena per gettare fango sui nostri prodotti tipici – conclude Zaia – venisse ad esempio a vedere come stanno i nostri anziani, spesso centenari, che vivono nelle aree di produzione. E’ inspiegabile il motivo per cui l’agricoltura di qualità sia diventata l’obbiettivo primario di certi attacchi sconsiderati mentre magari, per altri prodotti industriali, si fa finta di non vedere”. Ma il tentativo di screditare il vino non poteva passare inosservato a Verona, dove la vitivinicoltura è uno dei settori che trainano l’economia. Il presidente del Consorzio della Valpolicella Christian Marchesini dice: “Per noi il vino è tradizione, cultura, storia, quindi il consumo è consapevole, nei paesi dove questa cultura viene meno, manca anche la consapevolezza che si trasforma in abuso, ma non è corretto che a rimetterci siamo noi. Come Consorzio ci siamo mobilitati e insieme a Federdoc abbiamo fatto il possibile per sensibilizzare i nostri europarlamentari, a cui naturalmente ora passiamo la palla, sperando che questa questione si risolva positivamente per i nostri prodotti, simbolo di assoluta eccellenza del made in Italy di qualità e massima espressione del saper fare italiano”. Difende le posizioni  la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides: “Non c’è alcuna intenzione di prendere di mira una cultura gastronomica, il nostro lavoro sarà basato su dati scientifici.L’Europa ha il livello più elevato di consumo di alcol al mondo e può causare diversi tipi di cancro, ecco perché abbiamo incluso un chiaro obiettivo nel nostro piano per raggiungere una riduzione di almeno il 10% nel consumo di alcol”.

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