Vino, non sarà equiparato al cancro: a Bruxelles vince la linea italiana

(in aggiornamento) Sull’etichetta delle bottiglie di vino ci sarà l’alert sulla salute, ma riguarderà la raccomandazione ad un uso responsabile. Nessuna scritta di forte impatto, stile sigarette. Passa la linea morbida “italiana”. Tutto bene quindi per quanto riguarda l’alleggerimento della Raccomandazione sul fronte della dannosità del vino come fattore cancerogeno, ma rimane il nodo della tassazione che potrebbe causare danni anche consistenti per le denominazioni più piccole e i vini per i quali i margini di guadagno sono bassi e la forza di penetrazione dei mercati è più difficile.

“Voltiamo pagina, finalmente superato l’approccio punitivo che avrebbe penalizzato il nostro comparto vitivinicolo”. Paolo Borchia, eurodeputato della Lega, commenta gli esiti dei voti sugli emendamenti alla relazione della liberale francese Trillet-Lenoir sulla strategia europea di contrasto al cancro: “L’agroalimentare italiano ha nemici ovunque, l’elevata qualità ha permesso ai nostri prodotti di occupare quote di mercato a livello globale. Su questo testo, siamo riusciti a differenziare il concetto di corretto consumo di alcolici dall’abuso, mentre rimane un pericolo legato alla tassazione delle bevande alcoliche, tema su cui vigileremo in occasione della futura legislazione. Grazie anche al contributo della Lega e di Identità e Democrazia, decisivi su alcuni emendamenti, scaturisce un testo più equilibrato: in particolare, la versione emendata non prevede i riferimenti al cancro in etichetta e i divieti alle sponsorizzazioni da parte dei produttori di alcolici alle manifestazioni sportive, ipotesi che avrebbe penalizzato anche il mondo del dilettantismo. Prendo atto, senza stupirmi, della spaccatura all’interno del Pd: votando in maniera divisa, i loro eurodeputati hanno dimostrato di avere le idee poco chiare quando si tratta di tutelare le eccellenze del territorio al cospetto di altri portatori di interessi”.

Oggi, è finalmente noto il risultato della votazione sul cosiddetto “Cancer Plan”, Piano strategico per la lotta al cancro, contenente indicazioni per la prevenzione e per la salute. In particolare, il voto del Parlamento ha riguardato in primis gli emendamenti sul consumo moderato di vino e sull’etichettatura sulle bottiglie. Gli emendamenti presentati in aula chiedevano di escludere la richiesta di apporre sulle bottiglie avvertenze sanitarie come quelle che si leggono sui pacchetti delle sigarette. Il 15 febbraio gli eurodeputati riuniti in plenaria a Strasburgo hanno votato gli emendamenti al report presentato dalla commissione Beca. Sono passati gli emendamenti presentati dagli eurodeputati della cosiddetta «maggioranza Ursula» Paolo De Castro (Pd, S&D), Herbert Dorfmann (Svp, Ppe) e Ire’ne Tolleret (Renaissance, Renew). 

Gli europarlamenti italiani, tramite i numerosi emendamenti e facendo fronte comune, avevano chiesto soprattutto fare una distinzione fra “abuso” e “consumo moderato”,  di eliminare l’avvertenza sanitaria sulle bevande alcoliche, e di rivedere l’assunto per cui non ci sarebbe consumo sicuro per vino. Associazioni di categoria e consorzi avevano affermato a gran voce che un conto è consumare quantità elevate di alcolici, un altro è godere di uno degli esempi più eccellenti della produzione enogastronomica italiana, simbolo di cultura e amato in tutto il mondo. 

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