Zaia risponde alle polemiche. Con le parole e coi fatti

Continuano le vaccinazioni in tutte le Ulss. Ieri ne sono stati fatti 41. 688 mila. I veneti che finora hanno ricevuto almeno una dose sono 1.835 mila. Adesso è in corso la vaccinazione degli over 60, che sono 603 mila di cui 182 mila già vaccinati con la prima dose. Ci sono 52 mila posti a disposizione di chi vuole prenotarsi.

Zaia difende la sanità veneta dagli attacchi dell’opposizione. “Siamo tutti pagati,– ha detto ieri in Consiglio regionale rivolgendosi ai rappresentanti dell’opposizione che lo avevano attaccato- voi quanto me, dai veneti per fare il nostro mestiere, giusto? Io dico: se siete così convinti, dopo questo Consiglio regionale, che ci sia qualcosa di illegale, qualcosa, comunque, che è stato gestito in maniera maldestra, che ravveda responsabilità personali, individuali del sottoscritto, dell’assessore, di qualche tecnico, metteteci la faccia una volta: andate in Procura e fate una denuncia.”

Il portavoce della minoranza, Arturo Lorenzoni ( Pd), lo aveva attaccato affermando che “i deceduti della pandemia in Veneto al 28 aprile sono stati 231 per 100.000 abitanti, contro una media nazionale di 200. Siamo una delle Regioni che ha avuto un’incidenza del contagio più alta, la più alta tra le Regioni grandi, e noi vogliamo dare una spiegazione a questo. Non ha dubbi Zaia sulla correttezza del suo operato nella gestione della pandemia improntata all’efficienza e alla trasparenza. Trasparenza dimostrata, fra l’altro, dalle quotidiane conferenze stampa con le quali, giorno per giorno, ha fatto il punto della situazione ed ha illustrato tutte le misure adottate contro il Covid.

L’improvvisa polemica contro la sanità veneta è stata innescata dalla trasmissione Report che ha sollevato dei dubbi sulla buona gestione della pandemia sa parte del Veneto. Che la regione sia stata particolarmente colpita dal virus, specie nella seconda ondata è un dato di fatto. Tutto da dimostrare che ciò sia stato determinata da una cattiva gestione e non da particolari condizioni epidemiologiche come, per esempio, la diffusione della variante “inglese” in Veneto prima che in altre regioni. Lascia qualche perplessità il fatto che oggetto di questo attacco sia proprio la regione universalmente ritenuta una delle più virtuose, se non la più virtuosa, nella gestione della pandemia, mentre si tace su incredibili disfunzioni e omissioni in altre regioni note per episodi di malasanità.

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